Toccafondi (IV): “Tari aumenta del 10%, quasi 1 milione”

SESTO FIORENTINO – “A marzo, nel bilancio di previsione, la Tari del comune di Sesto Fiorentino era pari a 10.950.000, oggi il costo sale a 11.922.000 euro (+10%, quasi 1 milione), poi calcolando varie detrazioni la cifra arriva a 11.679.000. In questi giorni ai sestesi è arrivato il bollettino Tari, a breve ne arriverà uno […]

SESTO FIORENTINO – “A marzo, nel bilancio di previsione, la Tari del comune di Sesto Fiorentino era pari a 10.950.000, oggi il costo sale a 11.922.000 euro (+10%, quasi 1 milione), poi calcolando varie detrazioni la cifra arriva a 11.679.000. In questi giorni ai sestesi è arrivato il bollettino Tari, a breve ne arriverà uno nuovo con gli aumenti”.  Questo quanto dichiarato da Gabriele Toccafondi, consigliere comunale di Italia Viva a Sesto Fiorentino, oggi durante il consiglio comunale che prevedeva l’approvazione del Pef su Tari e variazione di bilancio. I bollettini con il conguaglio, informa invece il Comune di Sesto Fiorentino, arriveranno a fine anno, a dicembre. Domani 31 maggio scade la prima rata della Tari mentre per la seconda c’è tempo fino al 30 settembre.

“Tutto questo accade in un comune che vanta una raccolta differenziata pari all’85%, con Alia, che oggi propone il Pef con gli aumenti, che a febbraio si vantava del balzo in un anno del +8,3% sottolineando che la produzione dei rifiuti indifferenziati era diminuita del 32% con il porta a porta.  Un paradosso, dopo uno sforzo dei sestesi, con plauso anche del gestore, arrivano le decisioni prese dai comuni di Ato Centro ovvero delle provincie di Firenze, Prato e Pistoia, che non premiano affatto chi ricicla. Quanto sta accadendo ci dimostra anche che senza impianti non c’è percentuale di riciclo, recupero, economia circolare che tenga. In regione e soprattutto nell’Ato centro non ci sono impianti necessari e sufficienti, sia il termovalorizzatore, che serve in un’area di oltre 1 milione di abitanti e che altrove produce anche energia, sia impianti di trattamento di vetro, metallo, carta e soprattutto organico. Senza impianti, incentivi e un mercato che possa richiedere questi beni può anche arrivare al 100% il rifiuto riciclato, ma non rivolveremo il problema.  Servono riformisti, politici che abbiano il coraggio di dire che gli impianti sono fondamentali”.