Tofani (SI): “Archivio storico, nessun rispetto per le regole”

CAMPI BISENZIO – La questione dell’archivio storico di Campi resta al centro del dibattito politico. Come dimostra anche la presa di posizione del neo segretario campigiano di Sinistra Italiana, Tommaso Tofani (nella foto): “Quanto successo – dice – dimostra che non c’è il rispetto delle regole oppure proprio non le conoscono. In ogni caso è […]

CAMPI BISENZIO – La questione dell’archivio storico di Campi resta al centro del dibattito politico. Come dimostra anche la presa di posizione del neo segretario campigiano di Sinistra Italiana, Tommaso Tofani (nella foto): “Quanto successo – dice – dimostra che non c’è il rispetto delle regole oppure proprio non le conoscono. In ogni caso è un atto dispregiativo verso la storia della nostra città ed è la conferma che della cultura e dell’istruzione a questa amministrazione non gliene importa niente e le sta demolendo”. Tutto nasce in seguito al sopralluogo da parte del gruppo consiliare di Sinistra Italiana con il consigliere Andrea Tagliaferri presso i locali della biblioteca di Villa Montalvo “per valutare la veridicità delle segnalazioni fatte in merito alle condizioni di abbandono della biblioteca. Durante il sopralluogo è stato scoperto che parte dell’archivio storico, in particolare quello riferito al periodo post unitario, è scomparso. Nessuna delibera, nessun procedimento amministrativo e nessun funzionario pubblico è a conoscenza di quanto accaduto. La conferma che neanche la Soprintendenza archivistica era stata informata del trasferimento c’è stata dopo un giorno quando è arrivata la risposta in consiglio comunale da parte dell’assessore Vanessa De Feo che ci ha spiegati che tutto è stato fatto frettolosamente perché dovevano essere concessi gli spazi a un’associazione e che solo dopo aver trasferito l’archivio, e solo alcuni giorni dopo aver fatto il trasferimento, è stata chiamata la Soprintendenza”. E ancora: “Questa è stata solo l’ultima delle negligenze a cui ci ha abituato questa amministrazione. Il fatto veramente grave è che adesso l’archivio storico si trova in una cappella in degli scatoloni, appoggiato per terra, come se fossero documenti da scartare. Inoltre è strano come si sia proceduto ai lavori, fatti da una cooperativa sociale che, si legge sul suo sito Internet, essere un gruppo di volontari che si occupano di situazioni disagiate e di famiglie in condizioni di povertà; insomma non proprio degli esperti. Questo ci dimostra l’interesse che questa amministrazione ha dei beni pubblici i quali vengono trattati come se fossero privati, senza alcuno rispetto. Chi ha colpa chieda scusa e venga ripristinato lo stato delle cose fino a quando, in accordo con la Soprintendenza, non si proceda a uno spostamento fatto in sicurezza e possibilmente trovando una collocazione che possa essere stabile nel tempo”.