Torselli (FdI): “Chiusi alcuni hub vaccinali credendo che fosse tutto finito. Giani li riapra per fare i tamponi”

FIRENZE – “Le risposte date questa mattina dal governatore Giani sono del tutto inadeguate all’emergenza: servono più tamponi, questa è la priorità. E’ ridicolo che continui a sostenere che i tamponi siano utilizzati solo dai no vax: i test anti-Covid sono essenziali proprio a chi è vaccinato”: parole, queste, di Francesco Torselli, capo gruppo di Fratelli […]

FIRENZE – “Le risposte date questa mattina dal governatore Giani sono del tutto inadeguate all’emergenza: servono più tamponi, questa è la priorità. E’ ridicolo che continui a sostenere che i tamponi siano utilizzati solo dai no vax: i test anti-Covid sono essenziali proprio a chi è vaccinato”: parole, queste, di Francesco Torselli, capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale.

“A fine estate, – aggiunge Torselli – Giani ha chiuso molti hub vaccinali, in provincia ma anche in città come quello di Villa Redi a Firenze, credendo che la pandemia fosse finita e per sopperire al buco di bilancio. La sua supponenza, però, gli ha fatto prendere una scelta davvero avventata. Con una mozione chiediamo di riaprire tutti gli hub vaccinali trasformandoli in centri per fare i tamponi. Da quando la pandemia ha subito una recrudescenza, è caccia al tampone. I cittadini rimangono rinchiusi nelle loro abitazioni perché non trovano un test disponibile, ovvero perché il sistema preventivo regionale non riconosce la loro negatività o, addirittura, perché il nuovo Green Pass non funziona”.

“Tutte le volte che abbiamo chiesto maggiori investimenti nello screening – conclude Torselli – siamo stati tacciati di essere no vax. Nell’ultima seduta di bilancio è stato bocciato un nostro ordine del giorno in cui chiedevamo tamponi gratuiti anche ai soli vaccinati. E oggi ci ritroviamo senza test e personale sufficiente a farli. Siamo di fronte ad una vera e propria situazione emergenziale, se il presidente non sarà capace di adottare misure straordinarie, saremo costretti a chiedere l’intervento del generale Figliuolo“.