Toscana, turismo in attesa di Ferragosto

FIRENZE – Le imprese turistiche della Toscana si preparano ad un ponte di Ferragosto con un mercato in flessione rispetto allo scorso anno e con una minor propensione di spesa della domanda turistica. Per il settore sono attesi risultati meno brillanti del 2022 visto che dall’11 al 16 agosto (5 notti) il tasso di occupazione […]

FIRENZE – Le imprese turistiche della Toscana si preparano ad un ponte di Ferragosto con un mercato in flessione rispetto allo scorso anno e con una minor propensione di spesa della domanda turistica. Per il settore sono attesi risultati meno brillanti del 2022 visto che dall’11 al 16 agosto (5 notti) il tasso di occupazione delle strutture presenti sui portali online si ferma al 91%, contro il 93% dello scorso anno. A dichiararlo è Confesercenti Toscana sulla base dell’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici sulla saturazione dell’Offerta Ricettiva Regionale Disponibile Online per i giorni centrali di agosto.

Tassi di occupazione al di sopra del 90% sono stati rilevati per le località della costa (94%), di montagna (93%) e per le destinazioni della campagna/collina (92%). Un leggero calo della saturazione media emerge anche per le strutture delle città e centri d’arte: 82% contro l’86% dello scorso anno. Invece, si consolida il trend nelle strutture ricettive delle località termali (84%), grazie soprattutto al mercato straniero. “Nonostante i numeri in positivo rispettino le previsioni fatte e le tante forme di turismo sostengano in maniera importante la domanda, anche in Toscana si sta assistendo ad una frenata che, come in molte altre parti d’Italia, si sta affacciando proprio nel momento più importante per il turismo estivo, il Ferragosto, – afferma Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana – l’inflazione, l’aumento dei prezzi, le incertezze generali stanno pesando sulle scelte dei turisti anche nella nostra regione – aggiunge Gronchi – Questo deve farci porre l’attenzione sull’offerta turistica in tutte le località toscane”.

Per quanto riguarda l’occupazione in media nelle città e nei centri d’arte è dell’82%, in località rurali e di collina del 92%, in località di mare del 94%, in località montane 93% e in località termali 84%. “Tutte le aree omogenee della regione, infatti, presentano una flessione dei tassi di occupazione – conclude Gronchi -. Tra le aree costiere quelle con i tassi di saturazione più elevati risultano l’Isola d’Elba, la Costa della Maremma e la Costa degli Etruschi. L’unica realtà con valori in aumento rispetto allo scorso anno è il Valdarno, dove il tasso di saturazione si attesterebbe al 92%”.