FIRENZE – “Il Pd ha perso anni, e conseguentemente risorse, dietro progetti che poi non sono stati portati termine come la realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini. Se si parla di rifiuti, bisogna tenere presente che la questione delle tempistiche ha prodotto e sta producendo dei costi ingenti per la collettività”: a parlare così è Elisa Tozzi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che poi spiega: “Stessa sorte di Case Passerini ha avuto il termovalorizzatore di Selvapiana e adesso Firenze e provincia (cioè l’area più popolata della Toscana) non ha nessun impianto per il trattamento dei rifiuti. Peccato che per gestire tutto il ciclo dei rifiuti queste strutture siano necessarie altrimenti i costi per lo smaltimento non faranno altro che lievitare. Non è un caso che la Toscana abbia una delle Tari più alte d’Italia e continuerà ad averla grazie al Piano dei rifiuti votato ieri in Consiglio regionale”.
“Quando una società si propone di fare investimenti milionari e poi con un tratto di penna si cancella quell’investimento senza alcuna motivazione, – aggiunge Tozzi – ci si trascina dentro un contenzioso e naturalmente quella società pretende dei risarcimenti dalle istituzioni.
Infatti per quanto riguarda l’impianto mai realizzato di Selvapiana nel 2016 i cittadini dell’Ato Toscana Centro sono stati chiamati a rimborsare Aer Impianti che era una delle società che voleva realizzare il futuro termovalorizzatore in Valdisieve. Nel 2017 i cittadini hanno sborsato ben 2 milioni di euro per ripianare i danni economici dovuti allo stralcio del progetto. Che serietà può avere una forza politica che cancella da un momento all’altro un progetto milionario? Questi progetti sono stati cancellati perché il Pd ha deciso di seguire i no ideologici del ‘Not in my yard’ e ha rincorso l’ecologismo più estremo credendo alle favole, come al fatto che si possa arrivare a percentuali impossibili di raccolta differenziata dimenticando che il sistema avrebbe dei costi insostenibili. Questo atteggiamento ha poi prodotto una “normale” diffidenza di investitori e società nei confronti della pubblica amministrazione, diffidenza che purtroppo non si recupera visti i madornali errori e cambi di rotta repentini che ha fatto la Regione in questi anni”.