Tra sogno e realtà il contemporaneo “Don Chisciotte” di Alessio Boni

CAMPI BISENZIO – Che sia il sognatore per eccellenza, l’uomo coraggioso e con saldi principi morali, lo sappiamo bene e per questo Don Chisciotte ha un suo posto nel cuore di molti e quello andato in scena ieri, 11 febbraio al Teatrodante Carlo Monni, è stato un “magnifico” Don Chisciotte. Merito di tutti, ovviamente, ma […]

CAMPI BISENZIO – Che sia il sognatore per eccellenza, l’uomo coraggioso e con saldi principi morali, lo sappiamo bene e per questo Don Chisciotte ha un suo posto nel cuore di molti e quello andato in scena ieri, 11 febbraio al Teatrodante Carlo Monni, è stato un “magnifico” Don Chisciotte. Merito di tutti, ovviamente, ma soprattutto di Alessio Boni che ha reso magico, fanciullesco e reale un personaggio non facile. Don Chisciotte non è solo “colui che combatte contro i mulini a vento” è l’emblema di chi crede e combatte per i propri sogni. Il “sognatore e cavaliere errante” di Boni si muove tra la realtà e l’immaginazione (o la pazzia?) con un passo mai incerto, verso una meta fuori dagli schemi convenzionali. Boni riesce a rendere il sognatore cavalliere errante, un paladino contemporaneo, quasi un “eroe” dei nostri giorni. La certezza delle proprie convinzioni portano Don Chisciotte a superare ogni ostacolo, a volte ridicolo per la massa, sia questo un gregge scambiato per un esercito o i mulini a vento o una processione. Pronto a combattere ogni pregiudizio, un moderno “giustiziere”, un affascinante visionario che non si ferma neppure davanti al dolore pur di raggiungere il suo sogno. E la statura morale di Don Chisciotte si unisce alla praticità del piccolo Sancho Panza interpretato da una perfetta Serra Yilmaz. L’uno l’opposto dell’altro: uno alto e magro, l’altro basso e in carne, uno proiettato verso il futuro e l’altro attento al presente e costantemente affamato. Se Don Chisciotte-Boni conquista per fascino e ironia, il Sancho Panza-Yilmaz piace per l’immediata comicità. Nel gioco scenico si incrociano le vite di Don Chisciotte e del suo autore, come se in certi momenti l’uno diventasse l’altro nella vita come nella morte. La rappresentazione, liberamente ispirata al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra, diretta da Roberto Aldorasi, Marcello Prayer e dallo stesso Alessio Boni, trascina lo spettatore in un doppio binario di racconto: la realtà e il sogno divise da spazi ben definiti del palcoscenico. Sul palco bravissimi attori: Marcello Prayer, Francesco Meoni, Pietro Faiella, Liliana Massari, Elena Nico e un supelativo Ronzinante “interpretato” da Nicolò Diana. Di spettacoli così ne vorremmo vedere di più.