Tra tecnologia e musica, due spettacoli al Teatro delle Arti

LASTRA A SIGNA – Due appuntamenti sabato 1 e domenica 3 febbraio al Teatro delle Arti con lo spettacolo. Si inizia venerdì 1 febbraio alle 21 con “It’s App to you- o del solipsismo” della Compagnia Bahamut di e con Andrea Delfino con Paola Giannini, Leonardo Manzan che cura anche la regia. Lo spettacolo nasce […]

LASTRA A SIGNA – Due appuntamenti sabato 1 e domenica 3 febbraio al Teatro delle Arti con lo spettacolo. Si inizia venerdì 1 febbraio alle 21 con “It’s App to you- o del solipsismo” della Compagnia Bahamut di e con Andrea Delfino con Paola Giannini, Leonardo Manzan che cura anche la regia.

Lo spettacolo nasce da “Orgia” di Pier Paolo Pasolini, testo affrontato nel corso del siminario tenuto dal regista Antonio Latella. In scena un videogioco: un sistema in cui le scelte sono limitate e già prestabilite da algoritmi matematici. La tecnologia diventa in questo modo un termine di confronto per mettere in discussione la nostra stessa umanità. L’uomo, a differenza del mondo dei videogiochi, è libero di agire, di scegliere? O anche lui si muove in un sistema, per quanto ampio, di possibilità limitate e finite? Un teatro. Un videogioco interattivo. Un omicidio da risolvere. Algoritmo, figura divina condannata a scrivere eternamente nuove storie per il gioco, sta ultimando la stesura della sua nuova storia. 46 è il personaggio del videogioco, una ragazza che si risveglia morta nella sua stanza. Deve scegliere il suo giocatore dalla platea e sceglierà Luigi, spettatore solipsista, alter ego umano di Algoritmo, fermamente convinto che tutto il mondo sia solo il frutto della sua immaginazione.

Domenica 3 febbraio alle 15.15 sarà la volta di “Fabula: fiabe jazz i Musicanti di Brema”.  Format teatral musicale per bambini e adulti con Roberto Caccavo, Francesco Giorgi e Marco Natalucci, una produzione Teatro popolare d’arte

Idea portante di Fiabe jazz è il concetto di imprevisto che rende, nel bene e nel male, piu avventuroso il viaggio: esattamente come quando si è a bordo di una mongolfiera in balia delle correnti d’aria, noi possiamo solo decollare o atterrare, la direzione la decidono il vento, il fato, l’imprevisto. Da qui l’uso del termine “jazz”: come nel jazz la variazione sul tema principale è di vitale importanza anche nel nostro spettacolo musica e racconto variano attraverso il coinvolgimento del pubblico senza pero mai perdere di vista il tema principale.