CAMPI BISENZIO – Palla al centro. Di nuovo verrebbe da dire. Fatto sta che la partita della tramvia, per quanto riguarda la linea 4.2 (per la 4.1 c’è stato il via libera da parte del Cipess al progetto definitivo), si giocherà definitivamente in occasione della Conferenza dei servizi in programma il prossimo 21 gennaio. Questo l’esito del Collegio di vigilanza per l’accordo di programma relativo al completamento del sistema tramviario dell’area fiorentina e l’estensione nell’area metropolitana di ieri pomeriggio in Regione, un incontro che, almeno in base alle indiscrezioni raccolte, sembrava potesse stravolgere molto e che invece non avrebbe spostato gli equilibri esistenti. Due ore e mezzo gli uni di fronte agli altri Regione, Comune di Firenze e tutti gli enti interessati dal passaggio di tram e rotaie. Compreso Campi ovviamente, nella persona del sindaco Andrea Tagliaferri, che ha voluto mettere anche uno stop alle polemiche emerse negli ultimi giorni. Sulla variante della discordia, quella che che riguarda via San Giusto e via Masaccio, e il relativo aumento dei costi. Stimati in 3.244.204,74 euro in più per i lavori, oltre 414.037,79 euro per la progettazione definitiva e 511.734,36 euro per le indennità di esproprio.
Costi sui quali Tagliaferri si è detto invece più ottimista. Almeno su quelli relativi alla variante, perché poi ci saranno da aggiungere anche i cosiddetti “costi generalizzati”, per i quali sarà approntata dai progettisti una perizia che “sarà presentata – ha detto il sindaco – il 21 gennaio. Solo allora, visto che per il momento non è possibile quantificare con precisione la spesa, sarà possibile esprimersi altrettanto con certezza”. Su cosa? Su chi dovrà sostenerli: il Comune di Firenze, infatti, ha ribadito che non è disponibile ad accollarsi un euro mentre la Regione non si sarebbe pronunciata. O, sempre secondo Tagliaferri, non avrebbe chiuso del tutto le porte: “Per quanto ci riguarda – ha aggiunto il sindaco -, dovrà essere fatta una valutazione complessiva in funzione delle opere, soprattutto per capire quali sono le nostre possibilità sulla base anche dell’ultimo bilancio”. Aspetto da non sottovalutare, tuttavia, quello dei tempi previsti per i lavori che, in caso di variante, provocherebbero un allungamento dei tempi ben oltre la scadenza finale del 30 giugno 2026, termine legato ai finanziamenti Pnrr. Un bell’inghippo insomma, che di fronte a sé ha un mese esatto per essere risolto. E chissà se poi la perizia finale, quella “invocata” dal primo cittadino campigiano, riuscirà davvero a dissipare tutti i dubbi.
Tranvia di cui si parlerà anche oggi pomeriggio in consiglio comunale con un’interrogazione presentata dal Pd mentre, nei giorni scorsi, si è fatta sentire anche l’opposizione. “L’amministrazione comunale, sull’aumento dei costi per la variante al percorso della linea 4.2 della tramvia, sapeva già tutto da agosto”: è sicuro di quello che dice Ernesto D’Agati (M5S). Il consigliere pentastellato si appiglia al fatto che il RUP (Responsabile Unico del Procedimento) richiama “agli atti della conferenza dei servizi del 25 ottobre scorso la propria nota inviata il 20 agosto nella quale si faceva riferimento a un incremento dei tempi e costi” e “chiedeva al Comune un’assunzione di responsabilità riguardante l’eventuale slittamento della data di conclusione dei lavori oltre il 30 giugno 2026, termine ultimo stabilito dal Pnrr”. D’Agati entra ancora di più nel merito della questione: “La predisposizione del tratto finale determina un aumento ingente dei costi dell’opera e della futura gestione, che il Comune di Firenze non potrà accollarsi, oltre a un potenziale aggravio dei tempi sul procedimento. Al momento dell’approvazione economica del progetto, però, sarà necessario dare la copertura economica e attribuire le responsabilità delle tempistiche aggiuntive conseguenti alla nuova soluzione progettuale”.
In altre parole “la variante costerà di più e la spesa dovrà accollarsela il Comune di Campi, che in questo modo avrà anche un costo di gestione annuale molto più caro”. Per poi aggiungere: “Questa amministrazione si rende conto che così si mette a rischio la realizzazione della tramvia? E dove li trova i soldi per realizzarla? Non è un segreto che Fare Città, componente principale della maggioranza, sia sempre stato contrario alla realizzazione dell’opera. Sia il capogruppo che il presidente della seconda commissione consiliare hanno a più riprese dichiarato in consiglio comunale e nelle commissioni la sua inutilità sottolineando oltretutto l’eccessivo costo di gestione. Ecco allora il vero intento di questa amministrazione. non far realizzare la tramvia e scaricare le colpe su altri aspetti del progetto”.
“Forte preoccupazione” è quella invece espressa dal capo gruppo delle liste di centrodestra, Paolo Gandola, che aggiunge: “Basta con le ricostruzioni sui giornali, se la maggioranza è solida e l’amministrazione non ha nulla da nascondere, vengano subito in aula e in Commissione a spiegare come stanno le cose sulla tramvia. Per parte mia ho già chiesto da giorni che si convochi subito la commissione Prima unita alla terza ma, a questo punto, si pensi anche a un consiglio comunale straordinario e monotematico sul tema”. E ancora: “Il rischio concreto che stiamo correndo, spiega Gandola, è che non sia conseguito il provvedimento autorizzatorio o che, anche se poi concesso in extremis a Gennaio siano così tante le osservazioni, condizioni ambientali e raccomandazioni richieste dai diversi Enti coinvolti, da rendere praticamente impossibile realizzare il progetto nei tempi preventivati. Il progetto, fatto male fin dall’origine, ha subito e sta subendo innumerevoli modifiche non solo per la variante richiesta dall’amministrazione comunale”.
“A fronte di una mia precisa richiesta nella seduta della Commissione bilancio dell’altro ieri – conclude – il sindaco ha spiegato che è in corso la perizia per comprendere quante saranno le ulteriori risorse necessarie per procedere alla realizzazione dell’opera così come è in corso la valutazione a chi e come imputare questi costi maggiori. In ogni caso è evidente come la situazione sia oggi sfuggita di mano con una corsa contro il tempo per chiudere la conferenza dei servizi entro 90 giorni sebbene siano ancora molti gli aspetti controversi e da indagare maggiormente. Realizzare l’opera nei temi previsti dal Pnrr è oggi solo un miraggio. I cittadini devono essere informati e la giunta Tagliaferri deve prendersi le proprie responsabilità di fronte a tutti e spiegare lo stato dell’ arte e le cause di un potenziale, quanto non auspicato, taglio dell’intero progetto tramviario per il nostro Comune”.