Tramvia ma non solo: l’assessore Giorgetti, la mobilità e il “Comune unico” delle Signe

SIGNA – Tramvia ma non solo: si può definire così, in estrema sintesi, l’impegno di Stefano Giorgetti, dal 6 giugno, giorno della prima giunta da quando Dario Nardella è sindaco di Firenze, a tutti gli effetti assessore a lavori pubblici e grandi opere, viabilità e manutenzione, trasporti pubblici di Palazzo Vecchio. Lo abbiamo incontrato nel […]

SIGNA – Tramvia ma non solo: si può definire così, in estrema sintesi, l’impegno di Stefano Giorgetti, dal 6 giugno, giorno della prima giunta da quando Dario Nardella è sindaco di Firenze, a tutti gli effetti assessore a lavori pubblici e grandi opere, viabilità e manutenzione, trasporti pubblici di Palazzo Vecchio. Lo abbiamo incontrato nel suo nuovo ufficio di via Giotto dove, fra una riunione e l’altra, ci ha illustrato i principali impegni del suo assessorato, a quasi due mesi fra l’altro dalla partenza dei lavori della nuova linea della tramvia. Lasciato l’incarico di Palazzo Medici Riccardi, si è subito gettato in questa “avventura” con l’entusiasmo di sempre.

“Innanzitutto partiamo da un dato di fatto, ovvero che la linea 1 ha portato dei notevoli miglioramenti alla viabilità della città: basti pensare che all’inizio i viaggiatori erano 7 milioni e mezzo in un anno e oggi siamo saliti a tredici. Adesso l’impegno è quello di finire la linea 2 (che collegherà la stazione di Santa Maria Novella con l’aeroporto) entro agosto/settembre 2016 e la linea 3 (da Santa Maria Novella a Careggi) un anno dopo. Queste sono le sfide più impegnative che ci aspettano, prestando ovviamente grande attenzione a quello che dicono i cittadini ma anche le categorie economiche, con la consapevolezza che, dopo i disagi iniziali, a conclusione dei lavori la mobilità cittadina e quella dell’hinterland saranno decisamente migliori rispetto a oggi”.

Quale sarà il passo successivo?

“Quello di predisporre i progetti della linea della tramvia che collegherà la città con il Polo universitario di Sesto Fiorentino e con Campi Bisenzio e per i quali la Regione ha già stanziato un milione di euro. Insieme alla tramvia, però, dovremo lavorare alla riorganizzazione di tutto il trasporto pubblico su gomma che “attraversa” la città e, in tal senso, quella dell’Oltrarno è una zona a cui prestare la massima attenzione: questa mattina, per esempio, sarà dedicata proprio all’Oltrarno la prima Maratona dell’ascolto organizzata e messa a punto dall’amministrazione comunale, che adotterà questo nuovo metodo di partecipazione tutte le volte che sarà necessario assumere importanti decisioni per la città”.

Passiamo alle grandi opere…

“Per la Fortezza da Basso è previsto un piano di recupero da 100 milioni di euro che, insieme alla Leopolda e al nuovo teatro dell’Opera, porterà alla realizzazione di un polo congressuale e fieristico all’avanguardia per la nostra città. Tutto ciò grazie anche al fatto che Firenze sta tornando al centro dell’attenzione come probabilmente non lo era stata nel passato recente. Due esempi su tutti: il successo dei Mondiali di ciclismo lo scorso settembre e ora quello di Pitti rappresentano due biglietti da visita non di poco conto per Firenze, anche in prospettiva futura”.

E per quanto riguarda la Piana cosa ci può dire?

“Che è giusto pensare alla tramvia “collocata” all’interno di una mobilità più ampia, ovvero della Città metropolitana che naturalmente riguarda e comprende anche la Piana. Ma se vogliamo andare oltre e guardare anche al futuro resto dell’idea che anche le realtà locali, pur restando dentro la Città metropolitana, abbiano un certo peso, magari unendosi fra di loro. Penso per esempio a Signa e Lastra a Signa che, unendosi insieme, formerebbero un Comune da oltre 40.000 abitanti e che indubbiamente avrebbe una forza maggiore, al cospetto di Scandicci e Sesto, quando si parla di attrarre sul territorio finanziamenti e nuove opere. Un’operazione, questa, ancora prematura da affrontare ma che nei prossimi cinque anni di legislatura le forze politiche interessate potrebbero iniziare anche a discutere”.