Trasporti pubblici, le proposte dei sindacati per la Citta metropolitana

FIRENZE – “Il trasporto pubblico deve restare una priorità per consentire i flussi nella Città metropolitana”. A dirlo, in una nota, sono Cgil Firenze, Filt Cgil Firenze-Prato-Pistoia, Cisl FirenzePrato, Fit Cisl Toscana, Uil Firenze e Uil Trasporti Toscana. Sindacati che poi motivano così la loro presa di posizione e avanzano una serie di proposte. “Senza un […]

FIRENZE – “Il trasporto pubblico deve restare una priorità per consentire i flussi nella Città metropolitana”. A dirlo, in una nota, sono Cgil Firenze, Filt Cgil Firenze-Prato-Pistoia, Cisl FirenzePrato, Fit Cisl Toscana, Uil Firenze e Uil Trasporti Toscana. Sindacati che poi motivano così la loro presa di posizione e avanzano una serie di proposte. “Senza un trasporto pubblico all’altezza di questa sfida, si rischia una regressione della nostra città, isolando chi non può ricorrere al mezzo privato e ripristinando un modello di flussi che, sul medio periodo, danneggia nuovamente l’ambiente e la salute dei cittadini. Quel proponimento di fare del servizio di trasporto pubblico l’ossatura della coesione territoriale metropolitana, che si stava faticosamente progettando e costruendo con l’infrastrutturazione in ferro, parcheggi scambiatori, riorganizzazione delle linee e del servizio del tpl non può uscirne scardinato. Nuove soluzioni devono essere all’altezza di questa difficilissima sfida”.

“Per questo chiediamo di partire il prima possibile con il confronto con gli enti locali e le organizzazioni datoriali per discutere e condividere un progetto di riorganizzazione di questo importantissimo servizio per i cittadini, al fine di coniugare la sicurezza degli utenti e dei lavoratori impiegati nei servizi di trasporto, e che sappia e possa via via adattarsi alle necessità e alle situazioni che si verranno a creare. Le prime priorità su cui ci pare importante lavorare e che ci sentiamo di proporre, sono le seguenti:

• Al fine di non condensare negli orari di punta i flussi di chi si sposta per lavorare, è necessario diluire gli orari di ingresso e uscita dal lavoro concordando il più diffusamente possibile con le aziende sia orari di ingresso scaglionati sia una possibilità di flessibilità di ingesso-uscita su ogni singolo orario (prevedendo una fascia oraria di ingresso e una fascia oraria di uscita per ogni scaglione).

• Incoraggiare la mobilità dolce incentivando l’uso di biciclette (anche a pedalata assistita) e monopattini con aiuti per l’acquisto o il noleggio e tramite il rafforzamento di una rete di piste ciclabili stabili e provvisorie.

• Aumento della frequenza delle corse anche spostando i mezzi da linee poco frequentate e utilizzando i mezzi per i servizi turistici e del servizio scolastico per rafforzare e concentrare le possibilità di spostamento secondo le nuove necessità, anche nel trasporto extra-urbano.

• Istituzione di nuove corsie preferenziali. Questo dovrà non solo avvenire per consentire l’aumento delle frequenze oltre che recupero dei tempi di sosta, ma dovrà anche indirizzarsi sia sulla base dei progetti di scambio tra mezzo privato e bus sia verso le principali aeree industriali, sperimentando la possibilità in quelle aree di un forte servizio di trasporto pubblico cui un domani possa essere dato un seguito anche sulla base dei progetti di estensione della tranvia a Scandicci e di programmazione della linea 4 verso Osmannoro.

• Garantire la massima sicurezza ad utenti e lavoratori dei servizi di trasporto. Per questo è indispensabile l’accesso ai mezzi solo con mascherine e guanti; l’identificazione del numero massimo di utenti ammessi a bordo dei mezzi e la delimitazione dello spazio per ogni passeggero all’interno del mezzo per garantire il distanziamento sociale; il mantenimento della separazione tra Autista e Passeggeri; la garanzia dell’assistenza ai viaggiatori nelle operazioni di salita e discesa dai mezzi, dando priorità ai viaggiatori in discesa, controllando del numero di passeggeri discesi e ammettendo i passeggeri in salita fino al numero massimo della capienza del mezzo; l’ammissione dei soli possessori di titolo di viaggio alle Autostazioni del servizio extra-urbano”.