Tre milioni di euro dal Ministero per “rifare” tutta la Rocca Strozzi. Nel 2022 l’apertura del Museo archeologico di Gonfienti

CAMPI BISENZIO – Un progetto di recupero importante, che si inserisce all’interno di un altro intervento, relativo a una porzione più consistente del territorio campigiano, e che contribuirà a dare un volto tutto nuovo al centro di Campi. Presentati questa mattina dal sindaco Emiliano Fossi, insieme al Soprintendente all’archeologia, belle arti e paesaggio per la […]

CAMPI BISENZIO – Un progetto di recupero importante, che si inserisce all’interno di un altro intervento, relativo a una porzione più consistente del territorio campigiano, e che contribuirà a dare un volto tutto nuovo al centro di Campi. Presentati questa mattina dal sindaco Emiliano Fossi, insieme al Soprintendente all’archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana, Andrea Pessina, alla funzionaria e archeologa Gabriella Poggesi e all’architetto Letizia Nieri, i lavori di cui è al centro la Rocca Strozzi, in particolare l’ex fattoria e l’ex tinaia, e che porteranno, come ipotizzato dallo stesso sindaco Fossi, all’apertura del Museo archeologico di Gonfienti nei primi mesi del 2022. Con un’altra bella notizia, in questo caso annunciata dal Soprintendente Pessina, ovvero il finanziamento da parte del Ministero dei beni culturali di tre milioni di euro per la completa riqualificazione della Rocca Strozzi, che così sarà totalmente restaurata. Il finanziamento sarà disponibile dal 2026 “ma ciò consentirà comunque di portare avanti la progettualità – ha detto Pessina – nella speranza di trovare un finanziamento consistente anche per quanto riguarda il Molino di San Mauro (di proprietà del Comune di Firenze ma di fatto nel Comune di Campi, n.d.r.) che presto sarà oggetto di un altro sopralluogo”.

Insomma, di strada, da quando nel 1950 iniziarono le trattative dell’allora amministrazione comunale con la famiglia Strozzi per l’acquisto di alcuni terreni, ne è stata fatta. Nel 1982, poi, alla morte di Umberto Strozzi Sacrati, con la cui scomparsa la famiglia in pratica si estinse, la Rocca venne venduta al Ministero delle finanze per pagare le tasse di successione mentre fu nel 2002 che diventò di proprietà comunale. Fino ai giorni nostri e al futuro perché, come ha ribadito il Soprintendente Pessina, “è fondamentale riportare quanto prima la Rocca a una vita pubblica in modo che i cittadini e i visitatori possano usufruirne”.

Il museo raccoglierà i reperti dell’antico insediamento etrusco sviluppato sulle rive del Bisenzio, valorizzando l’inestimabile patrimonio archeologico dell’area della Piana, spesso sottovalutato rispetto alla sua vocazione industriale. “Il museo – spiega il sindaco Fossi – sarà uno spazio moderno e inclusivo, necessario a recuperare e tramandare la grande storia del nostro territorio anche attraverso laboratori e attività didattiche. Inoltre, completeremo finalmente i lavori di riqualificazione della Rocca”. La Rocca, infatti, castello trasformato in fattoria dalla famiglia Strozzi, è al centro di un ambizioso progetto di riqualificazione di tutta l’area, nucleo centrale del futuro parco fluviale della Rocca: i nuovi arredi esterni, le passerelle sul Bisenzio e la pista ciclabile contribuiranno a rigenerare tutta l’area trasformandola “in uno spazio vivo e vissuto da campigiani e turisti”, si legge in una nota.

“L’annuncio di oggi – ha aggiunto il Soprintendente Pessina – è il coronamento di un grande progetto ed è un passo decisivo verso la creazione del Museo archeologico di Gonfienti. Un polo museale che avrà un’importanza documentale unica e che sarà inserito al centro di una Rocca Strozzi finalmente valorizzata sotto ogni punto di vista”. “L’annuncio di oggi – ha detto ancora il sindaco – è il risultato di un lavoro costante e silenzioso portato avanti per anni dai nostri uffici tecnici insieme alla Soprintendenza e alla Regione. Finalmente si fa un deciso passo avanti verso l’apertura del Museo di Gonfienti e della riqualificazione di tutto l’edificio storico. Oggi celebriamo un grande risultato, che però è solo un punto di partenza per il nostro progetto: rendere la Rocca Strozzi il cuore pulsante della nostra città per i campigiani di oggi e di domani”.