Trenitalia, sciopero generale del personale della Toscana il 15 e 16 maggio

FIRENZE – A distanza di quasi 3 mesi dallo sciopero di 8 ore indetto, che ha di fatto interrotto qualsiasi tipo di trattativa con la dirigenza regionale di Trenitalia, Filt-Cgil Fit-Cisl Uiltrasporti Ugl Fast e Orsa proclamano un’altra serrata di tutto il personale di Trenitalia della Toscana prevista dalle 3.31 del 15 maggio alle 2.30 […]

FIRENZE – A distanza di quasi 3 mesi dallo sciopero di 8 ore indetto, che ha di fatto interrotto qualsiasi tipo di trattativa con la dirigenza regionale di Trenitalia, Filt-Cgil Fit-Cisl Uiltrasporti Ugl Fast e Orsa proclamano un’altra serrata di tutto il personale di Trenitalia della Toscana prevista dalle 3.31 del 15 maggio alle 2.30 del 16 maggio.

“I problemi e le criticità sollevate dai sindacati in questi mesi alla dirigenza restano sul tavolo irrisolti, – si legge in una nota di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Fast e Orsa – il tentativo da parte aziendale di riuscire ad arginare le problematiche che stiamo riportando da ormai troppi anni, non ha avuto le sufficienti garanzie affinché lo ritenessimo esaustivo verso le nostre richieste. A fronte del corposo problema denunciato sul fronte della carenza cronica di personale, l’azienda ha risposto con apporti fruibili entro l’inizio del “turnificato” estivo a nostro avviso non completamente sufficienti a tamponare le problematiche legate alla mancanza di Personale. A oggi i Lavoratori si trovano con un numero elevato di ferie, che spesso vengano negate per le problematiche che da tempo denunciamo, non osiamo immaginare cosa potrà accadere dal prossimo “turnificato” estivo di giugno”.

“I turni programmati – concludono – hanno visto una compressione nel rispetto dei limiti normativi, volti unitamente a ottimizzare le risorse da parte della linea produzione, venendo meno a un principio imprescindibile di conciliazione vita/lavoro. La gestione operativa dei turni è diventata emergenziale, con il personale che spesso si ritrova in turno modifiche senza alcun avviso. Negli anni abbiamo chiesto all’azienda di accogliere le numerose domande di trasferimento di personale verso gli impianti periferici; nonostante qualche mobilità, la tendenza aziendale è quella di accentrare verso i macro Impianti, contribuendo così ad alimentare frizioni e malcontento tra i lavoratori. La carenza di personale porta a un problema legato alla professionalizzazione: scuole sospese, abilitazioni rimandate e meccanismi non chiari, inaridiscono sempre di più la conoscenza dei lavoratori. Da qui la decisione di scioperare affinché l’azienda torni al tavolo di trattativa mostrando la volontà di intraprendere azioni concrete utili alla risoluzione dei problemi”.