Trenta persone ogni giorno alla mensa della Misericordia

SESTO FIORENTINO – Ogni giorno sono una trentina le persone che si rivolgono alla mensa della Misericordia nei locali di piazza San Francesco. La mensa, rivolta a chi si trova in stato di difficoltà, è aperta dal 12 gennaio di quest’anno al primo piano della sede della Misericordia. La distribuzione del pranzo di mezzogiorno si […]

SESTO FIORENTINO – Ogni giorno sono una trentina le persone che si rivolgono alla mensa della Misericordia nei locali di piazza San Francesco. La mensa, rivolta a chi si trova in stato di difficoltà, è aperta dal 12 gennaio di quest’anno al primo piano della sede della Misericordia. La distribuzione del pranzo di mezzogiorno si tiene dalle ore 12,15 alle 13,30, dal lunedì al venerdì. Il pasto, caldo e variegato, composto da un primo, un secondo con contorno, frutta, pane e acqua, viene fornito dalla mensa Caritas di via Baracca a Firenze e ritirato in appositi contenitori termici dai volontari con un mezzo della Misericordia.
A frequentare la mensa sono uomini e donne di varia nazionalità, e più della metà sono italiani, di età compresa fra 30 e 70 anni, ciascuno con situazioni personali di forte disagio e necessità, segnalati dai Servizi sociali del Comune, dal Centro d’ascolto di via Imbriani, dalle parrocchie.
“Qualcuno – dice il coordinatore Arrigo Canzani – arriva anche spontaneamente. In mensa opera una dipendente della Misericordia, coadiuvata, a turno,  dall’impegno di 4, 5 volontari che provvedono, ogni giorno,  al ritiro dei pasti a Firenze e al servizio ai tavoli. I volontari fanno parte di un gruppo di oltre 30 provenienti dal Centro d’ascolto, dall’Associazione Comunale Anziani e naturalmente dalla Misericordia”.
La mensa offre un serivzio a chi ne ha bisogno e purtroppo in questo periodo le persone che lo richiedono sono molte.
“Il fine che guida questo progetto, secondo i principi, gli strumenti e l’attività della Misericordia, – dice Canzani- sono quelli tesi a promuovere e valorizzare la dignità con chi ha più bisogno, a volte privo anche dei mezzi primari di sostentamento. La realizzazione della mensa intende collegarsi e proiettarsi nei percorsi e nei progetti sociali volti a sensibilizzare la nostra comunità e a dare impulso alle iniziative di solidarietà e sussidiarietà; ma anche individuare quelle opportunità che possono aiutare i vissuti personali e le esistenze segnate dal disagio e dall’emarginazione a trovare la strada del riscatto e dell’autonomia”.