Trent’anni dalle stragi di mafia: generazioni a confronto grazie al “Percorso alla Memoria” della Polizia di Stato

FIRENZE – Gli inconfutabili valori di pace e democrazia che oggi contraddistinguono la nostra società e costituiscono fonte di orgoglio per le tutte le istituzioni, fondano le loro radici anche sui sacrifici dei servitori dello Stato che hanno dato la vita per difenderli. Ne deriva l’importanza di non dimenticare mai, con il susseguirsi delle generazioni, […]

FIRENZE – Gli inconfutabili valori di pace e democrazia che oggi contraddistinguono la nostra società e costituiscono fonte di orgoglio per le tutte le istituzioni, fondano le loro radici anche sui sacrifici dei servitori dello Stato che hanno dato la vita per difenderli. Ne deriva l’importanza di non dimenticare mai, con il susseguirsi delle generazioni, questi grandi protagonisti della nostra storia. In tale contesto, dal 28 novembre al 14 dicembre, in occasione dei progetti improntati sulla legalità rivolti agli studenti e del trentennale delle stragi di mafia, che nel 1992 hanno contribuito a cambiare anche la storia del nostro paese, grazie al forte impulso dato dal Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma e al prezioso supporto dell’Ufficio Scolastico Provinciale, la Polizia di Stato ha organizzato un “Percorso alla Memoria”, articolato in tre fasi, per far conoscere e illustrare ai più giovani, e non solo, la delicata tematica della lotta alla criminalità e nello specifico, alla malavita organizzata.

Durante la prima fase, dal 28 al 30 novembre, all’interno della Caserma intitolata a Fausto Dionisi, ci sarà l’esposizione della “Teca” della “Quarto Savona Quindici”, la Fiat Croma blindata sulla quale persero la vita Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro: gli uomini della scorta del Magistrato antimafia Giovanni Falcone che viaggiava con la moglie, nonché collega, Francesca Morvillo. La Caserma Dionisi aprirà le porte, per tre giorni consecutivi, agli studenti degli Istituti superiori interessati al virtuoso progetto. In tale contesto, prendendo parte attiva all’iniziativa, gli allievi parteciperanno, insieme ad alcuni funzionari della Polizia di Stato, all’esposizione del materiale realizzato dall’Ufficio stampa e relazioni esterne della Questura, arricchendo gli interventi con la proiezione di alcuni video originali di loro produzione sulla tematica della legalità, in una chiave nuova e moderna. Il progetto è stato, infatti, ideato nella continua ricerca di una partnership con i ragazzi delle scuole, che hanno contribuito attivamente già dalle primissime fasi di realizzazione dello stesso, partecipando dapprima ad una riunione con il Questore e alcuni funzionari della Polizia di Stato per discutere insieme la delicata tematica da affrontare.

Preziosa, in tale contesto, sarà la presenza dell’ispettore della Polizia di Stato in quiescenza Angelo Corbo, medaglia d’oro al valore civile, che, sopravvissuto alla strage di Capaci, rappresenterà un valore aggiunto per il progetto e rappresenterà una testimonianza tangibile di spirito di sacrificio e forte senso del dovere. Accanto ad Angelo Corbo, l’assistente capo della Polizia di Stato in quiescenza Giampiero Gregori fornirà il suo singolare contributo, condividendo con i ragazzi delle nuove generazioni la sua importante esperienza come capo scorta del Magistrato Antonino Caponnetto alla guida, dal 1984 al 1990, il Pool antimafia istituito dal Magistrato Rocco Chinnici nel 1980. Al fine di realizzare compiutamente e arricchire l’iniziativa, verranno esposte, inoltre, lungo il corridoio della Caserma, nove riproduzioni fotografiche realizzate dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo che immortalano e raffigurano i crimini efferati della mafia e i momenti più significativi a essi collegati, tramandati nella storia. Una decima riproduzione, realizzata attraverso un collage di scatti fotografici illustrerà, invece, i tragici momenti immediatamente successivi alla strage di via dei Georgofili, compiuta per mano di Cosa Nostra, in cui persero la vita cinque vittime innocenti.

Proprio per far sì che vengano coinvolti il maggior numero possibile di giovani, il progetto proseguirà la sua seconda fase con l’esposizione della “Quarto Savona Quindici” all’interno del portico dell’Educandato di Santissima Annunziata, situato nella Villa del Poggio Imperiale, prestigiosa struttura fiorentina che da anni accoglie ragazzi e ragazze da tutto il mondo e che attualmente conta circa cinquecento studenti. Durante la terza e ultima fase dell’evento, impreziosita dalla partecipazione del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, il 12 e 13 dicembre, d’intesa con il sindaco Dario Nardella e grazie al contributo del direttore della Galleria degli Uffizi, la “Teca”, al fine di commemorare le vicende che hanno interessato la storia di Firenze e farne spunto di riflessione oltre che per le generazioni più giovani, anche per tutta la cittadinanza, verrà esposta in piazza Signoria nei pressi della Loggia dei Lanzi, proprio a pochi passi dalla via teatro dell’attentato esplosivo di matrice mafiosa avvenuto nel maggio del ’93.

Con grande spirito di condivisione della memoria per i fatti che hanno colpito duramente anche Firenze e la Polizia di Stato, Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, incontrerà gli studenti nella mattinata del 13 e del 14 dicembre per promuovere ancora una volta insieme a loro la cultura della legalità e per fare in modo che il contachilometri della Fiat Croma blindata sulla quale viaggiava suo marito risulti fermo solo apparentemente. L’impegno dello Stato, infatti, da quel 23 maggio 1992, non si è mai fermato e continua a percorrere innumerevoli chilometri all’interno della preziosa “Teca”.