“Uffizi diffusi”, Gandola (FI): “Subito un’audizione del direttore in Città metropolitana”

FIRENZE – “La Città metropolitana di Firenze non può perdere  l’importante progetto lanciato dal direttore della Galleria degli Uffizi sull’esposizione, diffusa in tutta la regione, di alcuni dei capolavori degli Uffizi attualmente nei depositi né può accontentarsi di vedere esposti alcuni tesori solo presso le ville Medicee di Careggi e Montelupo. Si attivi subito un […]

FIRENZE – “La Città metropolitana di Firenze non può perdere  l’importante progetto lanciato dal direttore della Galleria degli Uffizi sull’esposizione, diffusa in tutta la regione, di alcuni dei capolavori degli Uffizi attualmente nei depositi né può accontentarsi di vedere esposti alcuni tesori solo presso le ville Medicee di Careggi e Montelupo. Si attivi subito un tavolo di lavoro”. Si esprime così Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia – Centrodestra per il cambiamento, commentando il progetto degli “Uffizi diffusi” promosso dal direttore  del museo Eike Schmidt. “Visto l’importante progetto occorre invitare  il direttore in audizione in commissione “affari generali” della Metrocittà – aggiunge Gandola – e avviare fin da subito un tavolo di lavoro per individuare i luoghi meritevoli di accogliere le opere della Galleria tra le più importanti presenti nel mondo.  Si pensi, per esempio, a Villa Montalvo a Campi Bisenzio, dove potrebbe nascere un museo dell’arte e della scienza trovandosi le spoglie dell’inventore del motore a scoppio Felice Matteucci, alle ville e dimore storiche di Sesto Fiorentino, all’Antico Spedale di Sant’Antonio a Lastra a Signa o ancora alla Villa medicea di Cerreto Guidi, in tutta l’area metropolitana è possibile individuare, fin da subito, un’infinità di luoghi capaci di accogliere ed esporre  i tesori degli Uffizi. Per questo è importante avviare, senza ulteriore ritardo, una interlocuzione con il direttore della galleria e valutare insieme a lui quali luoghi, più di altri,  possano essere adeguati per promuovere il progetto degli Uffizi diffusi. La città metropolitana non può rimanere a guardare e deve  attivarsi prontamente per coadiuvare il direttore nella ricognizione già avviata del panorama museologico nei piccoli borghi”.