Un babbo, un amico, un imprenditore: in tanti per l’ultimo saluto a Raffaello Rossi

SIGNA – Un babbo, un marito, un nonno, un imprenditore, un grande appassionato di sport, un uomo che ha sempre avuto un occhio di riguardo per la comunità in cui ha vissuto. Sono tanti i “ritratti” emersi dal funerale di Raffaello Rossi, celebrato questa mattina nella chiesa di San Mauro da don Robert Swiderski, anche […]

SIGNA – Un babbo, un marito, un nonno, un imprenditore, un grande appassionato di sport, un uomo che ha sempre avuto un occhio di riguardo per la comunità in cui ha vissuto. Sono tanti i “ritratti” emersi dal funerale di Raffaello Rossi, celebrato questa mattina nella chiesa di San Mauro da don Robert Swiderski, anche lui emozionato al momento dell’omelia. “Raffa”, così come lo chiamavano tutti in paese, è scomparso domenica mattina nella sua abitazione all’età di 82 anni e in tanti sono voluti essere presenti per l’ultimo saluto al punto che, oltre alla chiesa, anche l’attigua compagnia era piena di amici, semplici conoscenti, compaesani. Proprio perchè in questi anni Raffaello (che lascia la moglie Roberta e il figlio Raffaele, la nuora Anna, le nipoti Emma e Gaia) si è sempre fatto apprezzare per la sua umanità e il suo farsi “ben volere” da tutti. Doti, queste, riconosciute da tutti i presenti ma anche da da chi non c’era. Come per esempio Franco Ligas, giornalista Mediaset e amico “storico” di Raffaello, che su Facebook ha scritto: “Il mio diario di bordo…volevo scrivere di pugilato e calcio ma ho rinunciato quando una telefonata mi ha annunciato la morte di Raffaello Rossi. Un industriale di San Mauro a Signa ma grande amico del ciclismo. È sempre stato generoso con questo sport e con i suoi protagonisti. L’ultima volta l’avevo visto qualche anno fa a luglio, c’era con lui anche Alfredo Martini, nel piazzale della sua azienda aveva invitato più di mille amici, tutto il ricavato della cena era stato devoluto a favore dei bambini di Chernobyl. Tutti gli anni permetteva loro di trascorrere le vacanze studio in Italia. Ne era fiero e noi con lui. Abbiamo perso un amico generoso e solidale”. Come non essere d’accordo. Così come sono da sottoscrivere le parole pronunciate dal parroco di San Mauro: “Umiltà, coraggio, passione per il lavoro: Raffaello era tutto questo, incarnava quelle doti che oggi purtroppo mancano ma la mia speranza è che chi lo ha incontrato nella sua vita, ne faccia tesoro”. E anche don Robert ha voluto leggere alcuni messaggi estrapolati dai più noti social network, concludendo con uno di questi scritto proprio in “casa” di Raffaello: “Molte persone entrano ed escono dalla nostra vita ma soltanto i veri amici lasciano un segno nel cuore…”. Il saluto “istituzionale” è stato invece quello del sindaco Alberto Cristianini (insieme a lui, fra gli altri, anche l’ex sindaco Florestano Bitossi, il consigliere regionale Paolo Bambagioni, gli assessori Adriano Paoli e Marinella Fossi, il presidente della Pollicino Onlus Beppe Bonardi): “Lo voglio descrivere come un quadro: la cornice è stato il percorso della sua vita, lui ha dipinto una tela fatta di solidarietà, di affetto verso la sua famiglia ma anche di tanta voglia di rimettersi in discussione dal punto di vista professionale”. “Portavoce” degli amici è stato Paolo Vannini: “Raffaello è stato un fuoriclasse del lavoro ma soprattutto è stato un “omone” dal cuore immenso, capace di scambiare una parola con chiunque gli si presentasse davanti. Lascia un grande vuoto”. Toccanti, infine, le parole della nuora Anna: “Fin dal primo giorno che ci siamo conosciuti abbiamo avuto un rapporto speciale e hai riempito il vuoto di un padre che non ho avuto. Oggi saresti stato contento di vedere tutte queste persone a salutarti”. La famiglia chiede che le offerte siano devolute ad “Amico di Valerio”, associazione onlus che sostiene il reparto di neuro oncologia dell’ospedale Meyer di Firenze – IBAN IT89U0200838105000101378031.