FIRENZE – Due prodotti della tradizione e dell’ingegno toscano: il Vin Santo è il primo, ospite d’onore al concorso dedicato al miglior “Budino di riso – Il Dessert fiorentino”, che ovviamente è il secondo. A Firenze, al ristorante biologico Opera 83 Natural Kitchen, è andata infatti in scena la seconda edizione del concorso che ha visto la partecipazione di venti pasticcerie e forni dell’area metropolitana; prodotti valutati da una giuria tecnica composta da pastry chef, giornalisti e specialisti di settore gastronomico. E ai primi tre posti si sono classificati il “Caffè Patrizia” di Campi Bisenzio, la Pasticceria “Cesare” di Firenze e la Pasticceria “Ginella” di Grassina. Vin Santo e Budino di riso sono prodotti che riflettono orgogliosamente la loro toscanità, indissolubilmente legata alla difficile sussistenza delle campagne nei tempi che furono, dove affondano le radici della più genuina gastronomia e cultura alimentare. Il Vin Santo è indubbiamente il vino più tradizionale toscano e il Budino di riso, un dolce che parla di ingredienti poveri e sapori genuini. Assolutamente toscana anche la contesa sulla paternità della ricetta: i fiorentini ne rivendicano l’origine all’inizio secolo scorso e l’attuale nome comune di “Budino”, ma i pistoiesi preparano da tempo immemore il “Risottino” utilizzando riso, farina, latte e scorza di agrumi, mentre i senesi sono affezionati al loro ‘Budinone’, spesso arricchito da uvetta e canditi.
A decretare il podio, una giuria di pastry chef ed esperti gastronomi con a capo Raffaele Musacco, pastry chef e docente di alta pasticceria attualmente presso Carra Spa. Insieme a lui Michele Lomonaco, pastry chef presso la Pasticceria Ruggini di Pontassieve, Massimo Cortini, pastry chef e maestro di panificazione, Guido Guidi, titolare dello storico catering, Francesca Lascialfari, preside dell’Istituto alberghiero “Saffi” di Firenze, Nicoletta Curradi, giornalista presso l’agenzia nazionale di stampa “Agenfood”, Luca Alves del Consorzio Vino Chianti, Joshua Shuffman, docente di panificazione, Massimo Rabassi, chef presso Opera 83, e Francesco Niccolini, titolare del birrificio artigianale “Birrificio72”. “Il nostro segreto? Facciamo interamente a mano la crema pasticcera – racconta il pastry chef Simone Frius – poi cuociamo il riso nel latte e come aromi usiamo solo un goccio di rhum e di marsala”.
(Fotografie Tiziana Cini)