Un Distretto biologico per il territorio fiorentino: c’è anche il Comune di Lastra a Signa

LASTRA A SIGNA – In occasione del festival “72 Ore di Biodiversità”, si è tenuta presso il Castello dell’Acciaiolo la conferenza pubblica di presentazione del futuro Distretto biologico del territorio fiorentino, un’iniziativa intercomunale che coinvolge i territori di Scandicci, Lastra a Signa, Signa e Firenze, aperta ad ampliarsi ad altre zone dell’area fiorentina. L’incontro, promosso […]

LASTRA A SIGNA – In occasione del festival “72 Ore di Biodiversità”, si è tenuta presso il Castello dell’Acciaiolo la conferenza pubblica di presentazione del futuro Distretto biologico del territorio fiorentino, un’iniziativa intercomunale che coinvolge i territori di Scandicci, Lastra a Signa, Signa e Firenze, aperta ad ampliarsi ad altre zone dell’area fiorentina. L’incontro, promosso da Rete Semi Rurali in collaborazione con il Comune di Scandicci e la Fondazione CR Firenze, ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, agricoltori, associazioni e cittadini.

“Stiamo andando verso qualcosa di importante, capace di lasciare un segno nelle politiche delle amministrazioni, – ha detto Claudia Sereni, sindaco di Scandicci – il progetto del distretto biologico nasce dalla volontà di valorizzare una vocazione storica del nostro territorio, quella agricola, che oggi trova nuovo impulso anche grazie all’interesse crescente delle giovani generazioni nel ritorno alla terra. Scandicci ha un patrimonio agricolo significativo, con il 50% del territorio collinare e molte aziende che fanno di questo mestiere la loro attività prevalente, ma che finora sono state poco valorizzate. L’obiettivo è costruire un’alleanza concreta tra istituzioni, agricoltori e associazioni capace di autosostenersi e di generare, attraverso la collaborazione, un potenziale maggiore rispetto a quello che ciascun soggetto potrebbe esprimere da solo”.

Il Distretto biologico rappresenta infatti una nuova forma di governance territoriale basata sull’agricoltura sostenibile e sulla coesione tra attori locali. Il progetto – illustrato da Riccardo Bocci, direttore di Rete Semi Rurali – punta alla costruzione di una rete attiva, capace di rafforzare le filiere locali e di intercettare risorse strategiche attraverso bandi pubblici. L’intento è creare un distretto che promuova il biologico sia nella produzione che nel consumo, favorendo la diversificazione territoriale, lo sviluppo locale e l’innovazione. “Gli enti pubblici – ha aggiunto Paola Galgani, vicesindaco del Comune di Firenze – possono fare da attivatori, ma il vero protagonismo è nelle mani delle aziende agricole, piccole e grandi. Solo unendo le forze possiamo accedere con efficacia alle risorse disponibili e valorizzare le nostre specificità territoriali. La somma di tutti noi è importante, ma c’è un valore aggiunto che solo l’unirci in rete assieme può permetterci di raggiungere”.

A conferma dell’importanza di un impegno condiviso, Emanuele Caporaso, sindaco di Lastra a Signa e imprenditore agricolo, ha evidenziato le sfide e le prospettive dell’agricoltura biologica nel territorio: “L’agricoltura biologica è una sfida impegnativa ma necessaria, e oggi più che mai abbiamo bisogno di rilanciarla con convinzione. In questi anni siamo riusciti a costruire una rete di agricoltori che hanno creduto in questo modello, ma adesso serve fare un salto di qualità. Il distretto può e deve diventare uno strumento per promuovere una cultura del cibo che aiuti a distinguere il valore del biologico rispetto alla produzione convenzionale, rendendo evidente l’impatto positivo che ha sull’ambiente, sulla salute e sulla dignità di chi lavora la terra. Inoltre sono convinto che, grazie alla creazione del distretto, le aziende che ne faranno parte avranno una maggior capacità di attrarre finanziamenti europei”.

Federico La Placa, infine assessore del Comune di Signa, ha ricordato i tentativi passati di creare un distretto biologico e ha ribadito la necessità di costruire fiducia tra aziende e istituzioni: «Questo nuovo percorso deve essere un’occasione per creare opportunità concrete, rafforzare la sinergia fra i Comuni e rilanciare un’agricoltura che sia anche cultura, lavoro, qualità e presidio del territorio”. Il percorso verso la costituzione formale del distretto prevede ora il coinvolgimento esteso di associazioni, sindacati agricoli, agricoltori e cittadini, con l’obiettivo di finalizzare l’Accordo di Distretto entro dicembre 2025.