Un gergo per i carrozzieri disonesti. I particolari dell’operazione Polizze sicure 2

SIGNA – I “birilli”, le “verdure”, “i preti”. Ecco il gergo che la banda della truffa alle assicurazioni utilizzava per definire i vari soggetti coinvolti negli incidenti, le versioni concordate da raccontare, i carabinieri. “I preti”, a dire il vero, sarebbero entrati nell’inchiesta dei carabinieri di Signa solo dopo le prime perquisizioni avvenute l’11 novembre […]

SIGNA – I “birilli”, le “verdure”, “i preti”. Ecco il gergo che la banda della truffa alle assicurazioni utilizzava per definire i vari soggetti coinvolti negli incidenti, le versioni concordate da raccontare, i carabinieri. “I preti”, a dire il vero, sarebbero entrati nell’inchiesta dei carabinieri di Signa solo dopo le prime perquisizioni avvenute l’11 novembre 2011 in alcune carrozzerie di Signa e Poggio a Caiano. Da allora il gruppo di indagati (oltre 200 persone tra le province di Firenze, Prato, Pistoia e Pisa) ha capito che c’era qualcosa da temere. “Fino ad allora – spiega il maggiore Claudio Montesi nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’operazione Polizze sicure 2 – erano convinti di trovarsi in una posizione di impunibilità. Per loro la truffa ai danni delle assicurazioni era una cosa normale e non hanno mai avuto dubbi”.
Del gruppo, adesso si parla di associazione a delinquere, una cosa che “vale” 10 anni almeno, facevano parte avvocati (che adesso rischiano anche per la continuità della loro professione), medici e commercialisti consenzienti (idem come sopra) e anche periti che possono dire addio al loro lavoro per conto delle assicurazioni (una trentina in tutto) truffate negli ultimi tre anni.
Nelle intercettazioni ambientali e telefoniche i carabinieri hanno scoperto anche una truffa nella truffa: una parte della banda (ovvero alcuni titolari della Euroflorence di Signa) si era organizzata con una amministrazione parallela a quella al “nero” ufficialmente conosciuta dal resto della banda. E loro (padre e figlia) avrebbero intascato per se stessi parte del malloppo che sarebbe invece essere distribuito a tutti i componenti della banda.

Le indagini hanno accertato che alcuni incidenti sono stati documentati dall’organizzazione criminale senza tener di conto che i protagonisti dei sinistri non fossero sul luogo dichiarato: in un caso le indagini effettuate sui cellulari hanno accertato che la vittima di un incidente si trovava a pescia (Pt) anziché a Signa. Oppure, negli interrogatori, qualcuno ha addotto amnesie causate dall’aver “picchiato i’ capo” oppure, altri, sono risultati possessori, in 3 anni, di 19 veicoli, altri, senza redditto, proprietari di una Morgan valutata sul mercato dai 25 ai 28mila euro.
Una situazione complicata che fa presagire due cose: una possibile inchiesta ter per i carabinieri di Signa che hanno scoperchiato una pentola in ebollizione che probabilmente farà tremare i pantaloni a decine di artigiani poco corretti e l’ingresso, sulla scena, delle fiamme gialle che, se ci si metteranno di buzzo, chissà quante irregolarità scopriranno.
E intanto i premi assicurativi per le persone oneste continueranno ad aumentare per tutti.