Un mazzo di fiori dove è morta Susanna e la rabbia dei colleghi: “Non può finire così”

CAMPI BISENZIO – Una rabbia silenziosa, composta, soltanto a tratti fuori dalle righe. E un mazzo di fiori appeso di fronte alla fermata dell’autobus dove martedì sera è morta Susanna Celentano, la dipendente della Leonardo, addetta ai sistemi informatici, investita da un Tir che stava facendo retromarcia. Così la Rsu dell’azienda, insieme a tante altre, […]

CAMPI BISENZIO – Una rabbia silenziosa, composta, soltanto a tratti fuori dalle righe. E un mazzo di fiori appeso di fronte alla fermata dell’autobus dove martedì sera è morta Susanna Celentano, la dipendente della Leonardo, addetta ai sistemi informatici, investita da un Tir che stava facendo retromarcia. Così la Rsu dell’azienda, insieme a tante altre, fra cui anche quella del Nuovo Pignone e della ex Gkn, ha voluto ricordare la donna. E una morte che ha toccato profondamente nell’animo i quasi mille dipendenti della Leonardo, praticamente tutti presenti all’ora di sciopero indetta dai sindacati.

Durante il presidio, infatti, i dipendenti, chi con il badge al collo, chi con la maglia con la scritta Leonardo, guidati dallo striscione della Rsu, hanno più volte attraversato la strada in segno di protesta, costringendo chi passava di lì, dalle 11.30 alle 12.30, a fare marcia indietro. A rendere ancora più assurda la morte di Susanna altri due particolari, come raccontano alcuni colleghi: “Tempo fa aveva avuto un incidente in motorino e da allora, per il timore che potesse capitare di nuovo, aveva deciso di raggiungere il posto di lavoro con i mezzi pubblici”. Ma non solo, perché come ha spiegato l’assessore al sociale Lorenzo Ballerini (presente insieme agli assessori Federica Petti e Daniele Matteini), “due giorni prima dell’alluvione ci eravamo incontrati con la Rsu per fissare un incontro e affrontare in modo serio la questione della sicurezza nella zona”.

Protesta e rabbia montate in questi anni e che avevano già avuto un loro culmine nel febbraio del 2021 quando, come ha spiegato Angela  Torchi, della Fiom Cgil, “avevamo già alzato la voce in Comune a Campi per il completo abbandono di quest’area e, in modo particolare, per questo tratto di strada. Dove il passaggio di mezzi pesanti è continuo, la segnaletica insufficiente e anche le strisce pedonali sono da rifare. Ma anche in precedenza avevamo protestato con l’amministrazione comunale – mostra una serie di mail inviate dalla Rsu – per mettere in sicurezza la zona: la fermata dell’autobus, per esempio, si trova di fronte alla strada interna che conduce allo stabilimento, ma bisogna attraversare via Einstein, sempre molto trafficata e piena di insidie. E in tutto questo tempo non è mai stato fatto niente”. Quattro le richieste principali: illuminazione e pensilina alla fermata dell’autobus di fronte alla Leonardo, costruzione di un ponte pedonale sul torrente Marina per gli spostamenti da e verso la stazione Fs di Calenzano; valutazione del manto stradale in prossimità dello stabilimento; gestione del varco pedonale nella parte posteriore del “Condominio Galileo” dalla parte di via di Le Prata. “Da allora niente è cambiato, – concludono – dobbiamo solo sperare che la morte di Susanna contribuisca a risolvere una situazione che si trascina da troppo tempo”. Adesso anche per onorare la memoria di Susanna.