“Un murale per le vittime, gli esuli e i rimpatriati italiani della seconda guerra mondiale”: Palazzo Vecchio approva una mozione di FdI, l’Anpi Campi Bisenzio non ci sta

CAMPI BISENZIO – L’Anpi di Campi Bisenzio prende posizione contro la mozione approvata dal consiglio comunale di Firenze e presentata da Fratelli d’Italia per la realizzazione di un murale per le vittime, gli esuli e i rimpatriati italiani della seconda guerra mondiale. La mozione presentata dal capo gruppo Alessandro Draghi invita infatti il sindaco di […]

CAMPI BISENZIO – L’Anpi di Campi Bisenzio prende posizione contro la mozione approvata dal consiglio comunale di Firenze e presentata da Fratelli d’Italia per la realizzazione di un murale per le vittime, gli esuli e i rimpatriati italiani della seconda guerra mondiale. La mozione presentata dal capo gruppo Alessandro Draghi invita infatti il sindaco di Firenze, Dario Nardella, “ad autorizzare la realizzazione di un murales sulla facciata esteriore di Villa Basilewsky, in Largo Martiri delle Foibe” e prevede inoltre che sia predisposto un bando per la sua realizzazione del murale.

“Un murale sui profughi, – scrive in una nota il direttivo dell’Anpi Campi Bisenzio – la strumentalizzazione no. Ribadiamo, perciò, la netta contrarietà della nostra sezione a questa scelta, ritenendo che sia una pericolosa e criminale azione di semplificazione delle vicende storiche, che tende a scusare e assolvere i crimini italiani fascisti, che invece andrebbero riscoperti e studiati, per non fomentare un becero e criminale nazionalismo, lo stesso che portò al potere Mussolini e il partito fascista. La formulazione di tale delibera, infatti, è assai ambigua, imputando genericamente alla seconda guerra mondiale, i morti civili, gli esuli e i rimpatriati civili italiani, senza invece ribadire, storicamente, che sono stati le vittime dell’aggressione nazifascista alla Jugoslavia. La storia non può essere revisionata ed è un obbligo ricercare e definire le cause di ogni azione, motivo per cui non è moralmente, né storicamente corretto riversare le colpe sugli antifascisti jugoslavi. Il fascismo è un crimine e questo va ribadito senza se e senza ma, ma il consenso di forze come Casaggì e Fratelli d’Italia deve far riflettere. Si vuole paragonare il fascismo all’antifascismo, cancellando e banalizzando i crimini del nazifascismo: i milioni di morti, le guerre, i campi di sterminio, gli eccidi? Occorre prendersi le proprie responsabilità, le responsabilità delle proprie scelte. Da parte nostra, nessuna agibilità a chi ripercorre gli errori del passato, a chi esalta ideologie barbare come quelle nazionaliste, xenofobe e fasciste. Per questo motivo ci uniamo alla protesta espressa dalle altre sezioni e chiediamo a tutti gli organismi dell’Anpi, dal provinciale al nazionale, di sostenerla”.