“Un presidio per la mobilità”: in 300 sul ponte per protestare (pacificamente)

SIGNA – Sono arrivati alla “spicciolata” signesi e lastrigiani. Come un’onda che sale. Anzi, come cantava Jovanotti in un noto brano musicale, come “un’onda che viene e che va”. Anche se alcuni di loro sembravano più i Beatles nella celebre copertina del disco in cui attraversano sulle strisce di Abbey Road mentre andavano avanti e […]

SIGNA – Sono arrivati alla “spicciolata” signesi e lastrigiani. Come un’onda che sale. Anzi, come cantava Jovanotti in un noto brano musicale, come “un’onda che viene e che va”. Anche se alcuni di loro sembravano più i Beatles nella celebre copertina del disco in cui attraversano sulle strisce di Abbey Road mentre andavano avanti e indietro. E se in quel brano, sempre Jovanotti, ribadiva che lui “pensa positivo”, lo stesso vogliono fare i circa 250 cittadini, forse anche qualcosa in più, che oggi pomeriggio hanno manifestato (pacificamente) sul ponte sull’Arno, al confine fra Signa e Lastra a Signa: “un presidio per la mobilità” come hanno ribadito in più di un’occasione. I due Comuni, infatti, vivono da tempo una situazione a dir poco complicata per quanto riguarda la viabilità ma soprattutto le normali azioni che rientrano nella quotidianità della vita. Da mesi sono comparsi lenzuoli di protesta, soprattutto in via Roma, è stato formato un comitato, il comitato “Nuovo ponte per la Piana”, al quale, nelle ultime settimane, si sono accodati il Presidio no inceneritore no aeroporto e il Comitato no aeroporto di Campi Bisenzio. La partita per un nuovo ponte sull’Arno, infatti, si gioca su due campi: quello della viabilità nelle Signe e quello dell’ampliamento dell’aeroporto di Firenze.

“Dopo i fallimenti del “Progetto Bretella” – spiegavano i comitati nel volantino-comunicato distribuito prima e durante la manifestazione – e quasi 30 milioni di euro “spariti”, era nato un nuovo progetto, chiamato Ponte del Giglio, al quale in Regione lavoravano da 4 anni e che era ormai arrivato alla fase definitiva. Nonostante quest’opera fosse stata dichiarata in Parlamento “di importanza nazionale”, la Regione ha cancellato il progetto, per fare posto alla costruzione di un “laghetto” come opera di compensazione alla nuova pista dell’aeroporto di Firenze. Due opere, due partite, due campi e una Conferenza dei servizi, quella in programma a Roma il 29 gennaio che, gioco forza, dovrà fare un po’ di chiarezza in più.

Oggi la manifestazione, annunciata da tempo, fatta di fischi, striscioni, attraversamenti delle strisce pedonali poste a ridosso di Ponte a Signa e qualche protesta degli automobilisti incolonnati, sotto lo sguardo vigile di Polizia municipale e Carabinieri. Diversi anche gli esponenti politici, rimasti comunque in disparte ma che ancora una volta, che si voglia o no, la faccia ce l’hanno messa: i due sindaci, Alberto Cristianini e Angela Bagni, l’assessore alla cultura del Comune di Signa Giampiero Fossi, il vice-sindaco di Lastra a Signa Leonardo Cappellini, i consiglieri comunali Gianni Vinattieri (Forza Italia/Rinasce Signa) e Matteo Mannelli (Pd), i coordinatori comunali di Fratelli d’Italia a Signa e Lastra a Signa, Marco Colzi e Fabio Casini. In attesa del consiglio comunale di questa sera, nel corso del quale saranno discussi l’accordo fra la Regione e i Comuni di Signa e Lastra a Signa per la realizzazione di un nuovo ponte sull’Arno, che consenta il collegamento fra lo svincolo della Fi-Pi-Li e la zona dell’Indicatore, e il “parere sulle opere ricadenti sul territorio di Signa relative al Masterplan aeroportuale”. Saranno sufficienti novanta minuti o si arriverà au supplementari?

(Fotografie Luca Fanfani)