Un progetto per valorizzare la Calvana

CALENZANO – “RiVivi la Calvana” è il progetto a cui ha aderito il Comune di Calenzano per tutelare e valorizzare lo straordinario ecosistema della Calvana. Il progetto è promosso dall’Associazione Salvaguardia e Sviluppo Calvana, insieme ai Comuni che hanno la montagna nel proprio territorio e all’Università di Firenze per la ricerca e la conservazione dell’ambiente.  […]

CALENZANO – “RiVivi la Calvana” è il progetto a cui ha aderito il Comune di Calenzano per tutelare e valorizzare lo straordinario ecosistema della Calvana. Il progetto è promosso dall’Associazione Salvaguardia e Sviluppo Calvana, insieme ai Comuni che hanno la montagna nel proprio territorio e all’Università di Firenze per la ricerca e la conservazione dell’ambiente. 

La Calvana, sito di interesse comunitario di 4500 ettari, conta oltre mille specie botaniche e 50 specie faunistiche di interesse comunitario e costituisce un ambiente naturale unico in questa area. Il progetto prevedeazioni di monitoraggio, ripristino di ambienti naturali e promozione turistica.

“La Calvana è un bene pubblico prezioso – ha commentato l’Assessore all’Ambiente Irene Padovani-, un ecosistema delicato, tenuto insieme dalle attività agricole e pastorali che negli anni si sono sempre più ridotte. Con questo progetto continua il nostro impegno per rendere l’area ancora più vivibile e fruibile per tutti. Abbiamo recente approvato un progetto per partecipare al bando Psr della regione Toscana per ripristinare la sentieristica, posizionamento di segnaletica con cartelli in legno e bacheche informative, il ripristino di muretti a secco, la realizzazione di aree di sosta e pic-nic. Questa estate si sono conclusi i lavori di manutenzione al Memoriale di Valibona, che continua ad avere molti visitatori. Ora vogliamo fare un passo in più, insieme a tutti gli enti pubblici coinvolti e ai tanti volontari che hanno a cuore questo territorio”. 

L’obiettivo del progetto “RiVivi la Calvana” è la valorizzazione dei pascoli, tramite la riapertura di sentieri e praterie sommitali, delle attività primarie e turistiche, compresi i branchi di cavalli bradi, attrattiva da tutelare e tenere sotto controllo. Pervista anche la mappatura dell’offerta ricettivaartigianale e agroalimentare, il recupero di ruderi per il ricovero degli animali o per finalità di accoglienza, la valorizzazione della Via della Lana e della Seta, che ha nella Calvana il suo tratto finale.