SESTO FIORENTINO – Un “motore” per far partire un progetto ambizioso: il recupero della Casa dello scultore Antonio Berti da trasformare in laboratorio artistico per studenti. Il “motore”, come definisce Francesco Mariani la nuova associazione, è la neonata “Associazione per promuovere la conoscenza delle opere di Antonio Berti e per il restauro del suo studio” che raggruppa altre associazioni locali, il cui presidente è Mariani.
La sede dell’Associazione è proprio nella Casa del Berti in via Bernini 57 e questa mattina la presentazione ufficiale del nuovo soggetto all’interno dell’area esterna coperta dell’edificio di mattoni rossi residenza dello scultore di San Piero a Sieve dove nacque nel 1904, ma sestese d’adozione e dove morì nel 1990.
“Ho lasciato il cuore dentro questo studio – ha detto il presidente della neonata associazione Francesco Mariani – per entrare qua dentro abbiamo lavorato perché il giardino era in degrado e grazie ad una squadra di volontari siamo riusciti a ripulirlo. Ora vogliamo che questa Casa sia aperta alla città. L’associazione, infatti, si propone di valorizzare e far conoscere le opere dello scultore Berti e di provvedere ai lavori di conservazione e restauro dello studio anche raccogliendo fondi necessari al restauro e promuovendo ogni iniziativa per perseguire gli scopi sociali”.
La nuova Associazione, che affiancherà la Fondazione Berti, si occuperà di raccogliere fondi necessari al restauro del complesso immobiliare e della promozione.
“Vorremmo che questo diventi un luogo dove i giovani possano venire per restaurare le loro opere – ha detto Mariani – e in questo anche la Sovrintendenza è con noi”.
Nello studio di Berti il tempo si è fermato. Opere coperte, lavori iniziati, bozze di progetti, affastellamento di idee si trova accanto agli strumenti di lavoro, l’aria che si respira è senza suoni, leggera e composta dal materiale di lavorazione. Tutto questo sarà riordinato, almeno nelle intenzioni dell’Associazione.
“La parte operativa della nostra attività – dice il vicepresidente Giancarlo Marini – sarà proprio quella di riordinare i modelli lasciati dal Berti. Lo scopo è proprio quello di portare i giovani dell’Accademia e ripristinare i modelli presenti catalogandoli, riordinandoli per restituirli alla visione di chi vorrà”.
Alla presentazione del progetto di recupero delle opere di Berti anche il sindaco Gianni Gianassi che ha detto di attendere il programma dell’associazione per “vedere come potremo intervenire”, il consigliere alla cultura dell’Istituzione SestoIdee Massimo Rollino e il figlio di Antonio Berti, Giovanni. “Mio padre – ha detto Giovanni Berti – perseguiva l’obiettivo di lasciare a Sesto Fiorentino una eredità concreta costituita dalle opere e dall’archivio epistolare e fotografico lasciando questo materiale ad una struttura che potesse valorizzare la sua opera”. L’Associazione sembra aver raccolto il desiderio dello scultore Antonio Berti.
Elena Andreini
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