Una campagna elettorale social, Chini: “E’ cambiata la comunicazione, non le mie battaglie”

CAMPI BISENZIO – Quando lo abbiamo conosciuto, “qualche anno fa”, era sindaco di Campi e le interviste si facevano solo “cartacee”. Qualche anno dopo Adriano Chini è uno dei quattro candidati nel Collegio 4 alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale a sostegno di Toscana a Sinistra e del candidato presidente Tommaso Fattori. Ci […]

CAMPI BISENZIO – Quando lo abbiamo conosciuto, “qualche anno fa”, era sindaco di Campi e le interviste si facevano solo “cartacee”. Qualche anno dopo Adriano Chini è uno dei quattro candidati nel Collegio 4 alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale a sostegno di Toscana a Sinistra e del candidato presidente Tommaso Fattori. Ci ha chiesto di “coordinare” una delle dirette Facebook che sta facendo in questa campagna elettorale anomala per parlare dei vari temi che da sempre rappresentano gran parte delle sue principali battaglie. E noi lo abbiamo ospitato nella nostra redazione per un botta e risposta, con tante domande da parte di chi stava seguendo la diretta, che è andato avanti per una quarantina di minuti. Da qui, ovviamente, il nostro invito e la nostra disponibilità anche ai candidati delle altre forze politiche. Tanti gli argomenti trattati, sia di carattere generale che locale, più legati ai territori della Piana. Chini, infatti, è uno dei tre ex sindaci, insieme a Paolo Bambagioni e Alessio Biagioli, in corsa alle regionali. E le sue considerazioni hanno riguardato la viabilità, i rifiuti (“Si parla da oltre 30 anni della produzione e della commercializzazione di ciò che compriamo ma i passi avanti sono stati deboli mentre la plastica è aumentata”), la tramvia (“Serve la tramvia “vera”, non quella finora ipotizzata”), lo stadio (“Così come mi ero espresso sul centro sportivo, anche sullo stadio ho sempre detto che a Campi non verrà mai fatto”), i “limiti” degli amministratori fiorentini che “hanno sempre considerato poco la Piana mentre da parte nostra, penso a quando ero sindaco, siamo sempre stati disponibili a collaborare”. Passando naturalmente per l’invito ad andare a votare e, rispondendo ai cosiddetti “scontenti”, “la necessità che il Pd deve assumersi le responsabilità della mancata coalizione di tutte le forze di sinistra, anche a causa di un candidato presidente, come Eugenio Giani, che è stato imposto da Matteo Renzi“. Infine, una considerazione finale sul voto: “Probabilmente nessuno dei due candidati presidenti più accreditati raggiungerà il 40% dei consensi. Ed è questa la sconfitta più brutta per la politica”.