Una linea telefonica dedicata, 300 psicologi disponibili: la sfida contro il Covid-19 si vince anche così

FIRENZE – Trecento psicologi che, alternandosi, sono tutti i giorni dall’altro capo del telefono per rispondere ai cittadini (331 6826935 il numero, dalle 9 alle 19) ma soprattutto ai loro dubbi. Sono i numeri che racchiudono questi giorni di difficile emergenza sanitaria, giorni in cui molte realtà si sono attivate per fornire un servizio gratuito telefonico […]

FIRENZE – Trecento psicologi che, alternandosi, sono tutti i giorni dall’altro capo del telefono per rispondere ai cittadini (331 6826935 il numero, dalle 9 alle 19) ma soprattutto ai loro dubbi. Sono i numeri che racchiudono questi giorni di difficile emergenza sanitaria, giorni in cui molte realtà si sono attivate per fornire un servizio gratuito telefonico di sostegno psicologico dedicato appunto ai cittadini, alle famiglie con i bambini a casa ma anche gli stessi operatori, per gestire al meglio stress e problematiche di vario genere. Quella che è stata “ribattezzata” “Linea telefonica Covid-19” è stata predisposta dall’Ordine degli psicologi della Toscana; la consigliera Eleonora Ceccarelli, psicologa e psicoterapeuta, ci ha aiutato a capire meglio come viene vissuto questo momento dalla gente oltre a dare alcuni preziosi consigli per riuscire a “sopravvivere” ma soprattutto a superare senza troppe ferite questo periodo.

Non c’è dubbio che anche voi in questo momento siate in prima linea…
“In tempi non sospetti, come Ordine, avevamo lavorato per attivare una linea telefonica pensata inizialmente solo per i colleghi. Poi, gioco forza, il progetto si è ampliato con l’avanzare dell’emergenza Covid-19, abbiamo chiesto la collaborazione dei nostri iscritti ricevendo subito tantissime adesioni e oggi sono trecento i colleghi che hanno dato la loro disponibilità sette giorni su sette”.

Ci può dare qualche numero su come è cresciuto il vostro lavoro settimana dopo settimana?
“Praticamente già a partire dai primi giorni abbiamo iniziato a ricevere tante telefonate non solo dalla Toscana, anche da Parigi per esempio, arrivando a 150 telefonate in soli tre giorni. E così abbiamo attivato anche una seconda linea: la prima più a carattere informativo, l’altra per offrire soprattutto un supporto psicologico”.

Quali sono gli stati d’animo che percepite?
“Il fatto che si tratti di un’emergenza della quale, per il momento, non si riesca a vedere la fine, sicuramente fa vivere le emozioni in maniera più amplificata. Così come è innegabile che la routine, a volte anche “detestata” prima del Covid-19, adesso ci manchi. Senza contare che, in una fascia di età che va dai 18 agli 88 anni, riscontriamo tante persone “sole”. Non solo anziani, che magari è stata la vita a portarli a vivere in solitudine, ma anche studenti fuori sede, per fare un altro esempio, che sono costretti a vivere questo periodo lontano dalle loro famiglie. Ed è innegabile che un’esperienza di questo genere lasci dei segni”.

Proviamo comunque a guardare oltre, a come si può e si deve provare a tentare di superarla…
“Sicuramente esporsi mediaticamente non aiuta, così come non è di aiuto la cattiva informazione che spesso gira sui social. Però è altrettanto vero che questi giorni difficili, in prospettiva futura, potrebbero aiutare a riscoprire determinati valori come la semplicità della vita o la voglia di darsi una mano per superare le difficoltà, valori che probabilmente si erano persi un po’ di vista. Ed è bello, non solo dal punto di vista professionale, sentire che chi chiama, manifesta sempre tanta gratitudine per il sostegno ricevuto”.

Può darci tre semplici consigli che aiutino a vivere questi giorni di “reclusione” con più serenità?
“Cercare di ricreare nello spazio domestico un minimo di quella era la routine quotidiana, ponendosi degli obiettivi giornalieri. Soprattutto nelle famiglie dove ci sono dei bambini. Documentarsi è fondamentale ma non bisogna esporsi mediaticamente h24. Cercare di “leggere” questo periodo come un’opportunità e non come una “maledizione”, sfruttandolo, visto che adesso passiamo le nostre giornate a casa, per fare quelle cose che di solito si facevano solo nel tempo libero”.
Valori, riscoperta e semplicità: proviamo davvero a ripartire da qui.