Una serra uscita dai racconti delle fate, tra piante e mobili vintage: l’avventura di Vittoria e Domenico

LASTRA A SIGNA – Fiori, piante, piccoli mobili salvati dall’abbandono e restaurati, come le antiche sedie del cinema o i letti in ferro battuto che ospitano rosmarino, salvia e timo. E ovunque una luce chiara, accogliente, che filtra nella serra, mentre Vittoria e Domenico raccontano la loro storia, quella che li ha portati a creare […]

LASTRA A SIGNA – Fiori, piante, piccoli mobili salvati dall’abbandono e restaurati, come le antiche sedie del cinema o i letti in ferro battuto che ospitano rosmarino, salvia e timo. E ovunque una luce chiara, accogliente, che filtra nella serra, mentre Vittoria e Domenico raccontano la loro storia, quella che li ha portati a creare questo luogo che sembra fuori dal tempo. Nei 24 ettari a Brucianesi, Lastra a Signa, tra via Livornese e la collina, si trova “La Quercia”: un vivaio, un orto, giardini, un uliveto e un bosco, una fattoria didattica e una serra diventata scenografia di compleanni, merende, matrimoni, spettacoli e shooting di moda.

Tutto questo si trova alla fine della fila di case di Brucianesi, frazione lastrigiana che segue le anse dell’Arno, dove una famiglia ha risvegliato da un sonno di rovi un terreno e ha creato con pazienza un’azienda florovivaistica molto particolare. “Era il 2006 – racconta Vittoria Giaimo – io lavoravo come geometra e Domenico era dipendente di un vivaio della provincia di Pistoia. Lui e mia mamma iniziarono con l’azienda agricola e florovivaistica. Ricordo che quando arrivammo qui non si entrava nemmeno dalla strada, da come i campi erano incolti. Ci siamo tirati su le maniche e abbiamo cominciato con l’attività della serra e dell’orto. Sono nate Emma e Greta e io ho lasciato il lavoro di geometra, cominciando ad aiutare qui, imparando tutto quello che potevo su piante, fiori e stagionalità”. Poi però è arrivata la crisi economica anche in Italia. “Anche il settore florovivaistico – spiega Domenico Musso – ha conosciuto una forte battuta di arresto. Abbiamo puntato molto sulla progettazione di giardini, di cui mi occupo da anni e sull’orto, facendo vendita diretta ai clienti e ai gruppi di acquisto, ma bisognava trovare una nuova strada per crescere”. E come spesso accade in momenti di crisi, da una difficoltà è nata la scintilla che ha fatto diventare “La Quercia” un luogo unico nel suo genere (per tutte le info, http://www.serralaquercia.com).

“Ci venne in mente di fare delle attività con i bambini, studiando dei laboratori per loro, con le piante, i fiori insegnando la stagionalità e quanto sia importante il contatto con la terra – spiegano Vittoria e Domenico – da qui ci siamo detti che c’era bisogno di un luogo dedicato, adatto a loro. La serra faceva al caso nostro e, nel 2016, è nata la nuova vita di questo posto. Abbiamo sistemato, ristrutturato e piano piano, abbiamo raccolto vecchi mobili che ci piacevano, mettendo insieme questa idea che avevamo, creare un luogo accogliente con i fiori e le piante”. Il risultato è sorprendente: da un lato un piccolo teatro con le sedie del cinema, tavoli in legno su cui adesso ci sono vasi, uno shop di piante, fiori e bulbi perché “La Quercia” è per vocazione un vivaio e quello rimane nel suo dna. E’ un’esposizione e luogo naturale per piante e fiori, in vendita, ma ospita anche laboratori, spettacoli, mercati artigianali ed eventi privati come matrimoni e servizi di moda. Il 15 aprile prossimo, per l’intera giornata, ci sarà “Profumi di primavera”, con artigiani da tutta Italia (qui il profilo Instagram).

“La prima volta che abbiamo organizzato un mercatino artigianale nell’aprile del 2016 – racconta Vittoria – siamo rimasti stupefatti della risposta delle persone e dell’interesse che ha suscitato.  In questo i social network ci hanno aiutato molto, sono arrivate persone anche da lontano perché avevano visto le foto della serra ed erano rimasti colpiti. Una sera mi ha avvicinato una ragazza e, mentre guardava l’Arno e le colline di Poggio alla Malva e Artimino lì davanti, ha detto ‘io voglio sposarmi qui’. E così è stato, con una piccola cerimonia al laghetto sopra la collina e il ricevimento in serra. Noi non ci avevamo ancora pensato, avevamo creato questo luogo perché il vivaio fosse un posto bello e piacevole dove stare e non solo dove acquistare le piante, ma poi abbiamo capito che anche era un progetto da continuare, che si sposava con tutto il resto”. Vittoria e Domenico mettono a disposizione gli spazi e l’accoglienza, chi desidera organizzare l’evento porta catering e il necessario per la realizzazione. E la risposta delle persone è decisamente entusiasmante. A parte eventi privati, diverse aziende di moda stanno scegliendo “La Quercia” per servizi fotografici per un’atmosfera naturale e l’aria “toscana” che si percepisce.

“Adesso vogliamo realizzare un giardino sotto la serra con piante secolari – spiega Domenico – ovviamente non mancherà una quercia, ma ci saranno altri alberi e piante da ombra, come le ortensie, le azalee. L’idea che ci guida è che chi viene qui, venga a scegliere delle piante e lo faccia nell’habitat in cui le piante vivono, senza fretta. Quindi un momento di pausa del resto del mondo, con percorsi nel verde. E certo, infine c’è la serra, dove ci si può sedere e godersi la luce”. Domenico lavora a contatto con le piante da quando era ragazzino. E’ partito dalla Sicilia dopo il militare e ha lavorato tre anni a New York, dove tra le altre cose, ha imparato a realizzare giardini sui terrazzi dei grattacieli, in idrocoltura. Poi ha conosciuto Vittoria e il loro è un amore che ha affrontato distanze e difficoltà. Domenico ha raggiunto Vittoria in Toscana a 23 anni, ha lavorato sempre nel settore vivaistico a Pistoia e in Romagna. Infine, l’avventura de La Quercia, in collaborazione con i genitori di Vittoria, Gina e Agostino. E le bambine. “Tutto quello che c’è qui – sorride Vittoria – è anche per loro, sappiamo che stiamo costruendo un posto bello”. E, francamente, seduti nella serra con loro, non si può che essere d’accordo.