Una settantina di alberi saranno piantati nelle aree cittadine

SESTO FIORENTINO – Circa 70 alberi saranno piantati nelle prossime settimane: si tratta di sostituzioni o di nuove piantumazioni, piano messo a punto dall’amministrazione comunale. Gli interventi principali sono previsti in viale Togliatti, dove troveranno spazio 15 bagolari (Celtis australis) che andranno a migliorare la vivibilità e riqualificare l’assetto della strada, in via Tassoni, dove […]

SESTO FIORENTINO – Circa 70 alberi saranno piantati nelle prossime settimane: si tratta di sostituzioni o di nuove piantumazioni, piano messo a punto dall’amministrazione comunale.

Gli interventi principali sono previsti in viale Togliatti, dove troveranno spazio 15 bagolari (Celtis australis) che andranno a migliorare la vivibilità e riqualificare l’assetto della strada, in via Tassoni, dove 10 aceri campestri metteranno radici nelle formelle ad hoc realizzate insieme alla pista ciclabile, e in piazza IV Novembre, dove saranno sostituiti i 6 tigli abbattuti in estate per problemi fitosanitari. Una trentina di piante di tipologie differenti saranno messe a dimora nei giardini dei plessi scolastici, allo scopo di migliorare il benessere dei bambini e di compensare i necessari abbattimenti effettuati in estate. Altre piante sono previste in piazza della Chiesa, dove le aiuole esistenti saranno riqualificate e sostituite con 3 gelsi bianchi (Morus alba) e ancora in piazza IV Novembre, dove sarà realizzata un’aiuola vicino all’area giochi. Prima di procedere alla messa a dimora, saranno attuate tutte le buone pratiche agronomiche, valutando e trattando opportunamente il substrato, preparando la buca d’impianto e predisponendo gli interventi di irrigazione.

Il patrimonio arboreo comunale, in base al censimento del 2016, comprende 12mila alberi e sarà incrementato grazie a questo piano di nuove piantumazioni nuove e di sostituzioni. Milleduecento sono gli alberi all’interno di parchi storici. Le specie ad alto fusto maggiormente presenti sono cipresso, pino, pioppo, platano, tiglio e bagolaro. Il patrimonio è caratterizzato da un’elevata percentuale di piante con età superiore ai 30-35 anni, elemento che, in ambiente urbano, richiede particolare attenzione e cura, data la vulnerabilità a malattie ed eventi meteorologici avversi e all’indebolimento delle piante dovuto ad errate valutazioni circa l’idoneità dei siti che ne hanno compromesso, in molti casi, il corretto sviluppo.

“Il patrimonio arboreo è la parte più significativa del verde urbano per l’alto valore storico e paesaggistico – ricorda l’assessore all’Ambiente Silvia Bicchi – La gestione degli alberi in un ambiente artificiale come la città richiede attenzione e una costante attività di monitoraggio e complessa manutenzione. Gli alberi non sono semplici elementi di arredo urbano, sono esseri viventi di cui dobbiamo rispettare il ciclo vitale”.

“Con questa prima azione diamo il via ad un piano di interventi con il quale vogliamo dare una svolta nella gestione del nostro patrimonio, privilegiando specie autoctone e varietà adatte ai siti in cui andranno a collocarsi e alle loro caratteristiche – dice ancora Bicchi – Purtroppo, specialmente in passato, si è guardato agli alberi in città senza considerare le loro più elementari necessità, intervenendo spesso tardi e con modalità discutibili. È necessario invertire questa tendenza, considerata anche l’età dei nostri alberi e il fondamentale requisito di sicurezza”.

“Occorre intervenire laddove la stabilità o la sicurezza risultino compromesse, nel complesso equilibrio tra rispetto della pianta e la sua presenza in prossimità di strade e abitazioni – prosegue l’assessore – Le alberature di una città non possono essere considerate come una struttura statica da conservare, ma come una struttura dinamica e viva che può continuare a svolgere le sue importanti funzioni solo prevedendo al momento opportuno le sostituzioni necessarie. Con gli uffici stiamo lavorando ad un approccio diverso a tutto il tema del verde e delle alberature in città, sostituendo laddove necessario, abbattendo in urgenza a fronte di potenziali pericoli e prestando attenzione massima alle corrette pratiche agronomiche. Abbattere un albero è una scelta dolorosissima che mai viene presa a cuor leggere o senza adeguate motivazioni. Il fatto fondamentale, però, è che oltre quell’abbattimento vi sia un piano di sostituzione e manutenzione di lungo periodo. Su questo radicale cambiamento di approccio – conclude – si è incentrato e si incentrerà il nostro impegno dei prossimi mesi”.