FIRENZE – “Non amiamo le voci di corridoio e anche se talvolta arrivano da fonti attendibili, non le amplifichiamo. Ma avvertiamo l’azienda che non è più il tempo di reticenze o mezze verità nella comunicazione aziendale perché la posta in gioco è troppo alta: si tratta del futuro lavorativo di centinaia di persone in un momento di crisi globale. Pertanto, il gestore aeroportuale Toscana Aeroporti dica apertamente se la notizia
della trattativa sulla vendita della sua controllata TAH (società dei servizi aeroportuali) è vera, altrimenti la smentisca ufficialmente”: a dirlo è la Rsa Usb/TAH degli aeroporti di Pisa e Firenze, che ha annunciato anche dopo domani, mercoledì 3 marzo, sarà a Roma alla manifestazione nazionale del trasporto aereo “per chiedere con forza una riforma strutturale di tutto il sistema aeroportuale nazionale”.
“Perché non ci sembrerebbe proprio più il tempo – si legge in una nota – per operazioni speculative, dato che la crisi dalle nostre parti morde davvero e le lavoratrici e i lavoratori degli aeroporti toscani hanno il sacrosanto diritto di sapere alla luce del sole quale è la direzione in cui la società che guida i due aeroporti li sta portando. Del resto il tentativo di disfarsi del comparto handling, con i suoi cinquecento addetti, non sarebbe nemmeno una novità, ma in un momento come questo in cui le società sono tenute in piedi dal paracadute pubblico, è evidente che qualcuno potrebbe obiettare che se si chiedono aiuti alle istituzioni questi vadano utilizzati verso la protezione del lavoro e dei lavoratori, e azioni di questo genere sarebbero in antitesi con questo principio”.
“Siamo certi che si tratti di un grande malinteso e che nelle segrete stanze di Toscana Aeroporti non si stia preparando nessun piano piratesco di svendita ma bensì di rilancio del settore dei servizi di handling, e attendiamo fiduciosi una nota ufficiale dell’azienda su questa indiscrezione che circola da qualche tempo. Crediamo che la chiarezza e la trasparenza siano quanto mai dovute ai lavoratori degli aeroporti toscani che stanno soffrendo per una crisi epocale dai contorni ancora incerti”.