Uniti per Signa: “Continua la teoria di debiti fuori bilancio del Comune di Signa”

SIGNA – Continua, come spiega in una nota Uniti per Signa a firma del capo gruppo Gianni Vinattieri e dei consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, “la lunga serie dei debiti fuori bilancio del Comune di Signa. Che, nelle scorse settimane, si è arricchita di altri due elementi: l’uno da sentenza del Tribunale di […]

SIGNA – Continua, come spiega in una nota Uniti per Signa a firma del capo gruppo Gianni Vinattieri e dei consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, “la lunga serie dei debiti fuori bilancio del Comune di Signa. Che, nelle scorse settimane, si è arricchita di altri due elementi: l’uno da sentenza del Tribunale di Firenze per un sinistro non corrisposto a favore di un cittadino e l’altro da sentenza del Tar della Toscana per un ricorso contro ordinanza di demolizione di opere edilizie”.

“Il primo caso – continua il comunicato – nasce da una richiesta di risarcimento danni di un cittadino nei confronti del Comune relativo a un sinistro del marzo 2014. Nel 2019 è stato notificato al Comune l’atto di citazione presso il Tribunale di Firenze. E il 27 maggio scorso è stata pubblicata la sentenza del Tribunale che condanna l’ente al pagamento di una cifra complessiva di 12.593 euro. Con un ulteriore problema burocratico: il broker assicurativo del Comune non ha corrisposto al ricorrente quanto da sentenza esecutiva. Al punto da costringere il suo avvocato a inviare diffida ad adempiere all’ente nel mese di novembre”.

“Il secondo caso, invece, – spiegano ancora i consiglieri – parte da un’ordinanza del luglio del 2011 con cui si imponeva la demolizione di un’opera edilizia per la quale non risulterebbe rispettata la distanza rispetto le pareti finestrate di costruzioni esistenti. Con successivo ricorso del destinatario dell’ordinanza presso il Tar della Toscana. Ed è in questa fase che si passa dall’atto tecnico-amministrativo a quello squisitamente politico: infatti la giunta comunale, con deliberazione numero 59 del 15 aprile 2013, decise di costituirsi in giudizio contro il ricorso del cittadino avverso alla demolizione per la tutela degli interessi del Comune. Costituzione in giudizio seccamente bocciata dalla sentenza del Tar stesso pubblicata il 18 giugno scorso che accoglie il ricorso visto “il conclamato errore del Comune sul presupposto che vizia radicalmente il provvedimento impugnato”. Spesa complessiva a carico del Comune: 5.027,36 euro. Che sommati ai precedenti 12.593,00 euro ammontano a un debito fuori bilancio totale di 17.620,36 euro”.

“Sulle due vicende – conclude il comunicato del gruppo consiliare – si possono fare considerazioni particolari e generali. Emergono problemi legati al sistema di brokeraggio assicurativo a cui si è affidato l’ente: nel 2009 si decise di abbandonare la stipula di coperture assicurative con agenzia del territorio per passare ai broker. L’intento era quello di un risparmio di risorse: l’esito una distanza fra l’amministrazione comunale e il sistema della copertura assicurativa che genera inefficienze e costi aggiuntivi. Si conferma il difficile approccio dell’amministrazione all’edilizia e all’urbanistica dei signesi. Lento, burocratico, talvolta erroneamente punitivo. Con ordinanze di demolizione che si protraggono per anni, impattano negativamente sulla vita di cittadini e famiglie per poi concludersi con spese aggiuntive a carico del Comune e quindi dell’intera comunità amministrata. In generale si ripropone il problema cronico dei debiti fuori bilancio per soccombenze giudiziarie. Con una scia rossa dietro di noi. E con un inquietante prospettiva davanti a noi. Perché per finanziare anche gli ultimi due debiti, l’amministrazione ha fatto ricorso al Fondo rischi spese legali: d’importo pari a 1.100.000 euro. Confermato nel bilancio di previsione 2021-2023. Cioè, l’amministrazione comunale ritiene di avere alte probabilità di soccombenza in cause legali che comporteranno più di un milione di euro di spese. Brutto presagio per il futuro”.