Uniti per Signa: “Nel bilancio 2023 più tasse per tutti dopo le spese assurde del 2022”

SIGNA – “Più tasse per tutti”: questa, in estrema sintesi, la presa di posizione del gruppo consiliare Uniti per Signa, del capo gruppo Gianni Vinattieri e del consigliere Simone Lulli dopo che lunedì 19 dicembre “il consiglio comunale – spiegano in una nota – ha approvato un Bilancio di previsione 2022-2925 caratterizzato dall’aumento generalizzato e […]

SIGNA – “Più tasse per tutti”: questa, in estrema sintesi, la presa di posizione del gruppo consiliare Uniti per Signa, del capo gruppo Gianni Vinattieri e del consigliere Simone Lulli dopo che lunedì 19 dicembre “il consiglio comunale – spiegano in una nota – ha approvato un Bilancio di previsione 2022-2925 caratterizzato dall’aumento generalizzato e ai massimi livelli previsti dalla legge dei tributi locali. Un bilancio definito di “resistenza” per l’aumento dei costi energetici e delle materie prime ma che, in realtà, porta in sé le pregresse criticità che il gruppo di Uniti Per Signa da anni evidenzia nell’assoluta indifferenza di una giunta comunale impegnata a celebrarne le sorti magnifiche e progressive. E che sconta l’assurdità di spese improduttive impegnate nell’esercizio 2022. L’addizionale comunale Irpef passa dallo 0,7% al massimo consentito dello 0,8%. Misura che colpisce soprattutto cittadini e famiglie in difficoltà perché viene eliminata la soglia di esenzione per stipendi annui sotto i 10.000 euro: pagheranno tutti sulla base dell’aliquota massima. La modifica andrà a regime nel 2024 e garantirà un introito aggiuntivo di 400.000 euro rispetto al 1.600.000 euro attuale”.

“Le aliquote Imu signesi – aggiungono – sono storicamente fra le più alte d’Italia: si ricordi a tal proposito la polemica per l’impietoso confronto con quelle di Courmayeur e Cortina d’Ampezzo. Ma il Bilancio 2023 le allinea indiscriminatamente ai valori massimi previsti dalla legge: in particolare, l’aliquota Imu per le abitazioni principali storiche e di particolare pregio passa dallo 0,48% allo 0,60%; quella per i fabbricati rurali a uso strumentale passa dallo 0,05% allo 0,10%; quella relativa agli immobili a uso produttivo accatastati D passa dallo 0,90% all’1,06%. Per tutti gli altri immobili l’aliquota è massima all’1,06%. In attesa del piano economico finanziario, la Tari 2023 aumenta del 4,42% rispetto a quella del 2022: +206.311 euro passando dal 4.667.628 a 4.873.939 euro. I servizi a domanda individuale (asilo nido, colonie, parcheggi, musei, mense) perdono la loro caratterizzazione “sociale” e vengono quasi interamente finanziati dai cittadini; mediamente per l’89% dell’importo complessivo. Il Comune prevede di non mettere un euro per l’asilo nido, di avere entrate aggiuntive rispetto alle spese per colonie e parcheggi e una copertura del 72% delle spese per le mense grazie ai proventi pagati dai signesi. Il prelievo tributario pro-capite, cioè quanto mediamente pagherà ogni cittadino di tributi locali senza contare le spese per i servizi, passa da 680,65 euro del 2022 a 725,90 euro del 2023 (+7%)”.

“A fronte di un aumento generalizzato della pressione fiscale, il Bilancio 2023 prevede minori stanziamenti di spesa e, quindi, in ultima analisi minori servizi erogati: minori fondi per “pubblica istruzione” (-26%), “politiche giovanili” (-62%), “trasporti e diritto alla mobilità” (-49%), “diritti sociali, politiche sociali e famiglia” (-30%). Da notare che in una contingenza in cui il problema energetico, ed in particolare quello della “povertà energetica”, è centrale, il Comune di Signa stanzia nel 2023 sulla missione “energia e diversificazione delle fonti energetiche” la cifra di 6.249,60 euro”.

“Insomma, – concludono i consiglieri comunali di Uniti per Signa – un Bilancio 2023 di lacrime e sangue per i cittadini signesi. Dopo che nel 2022 si sono impegnati 2.500.000 euro per l’acquisizione di una parte di Villa San Lorenzo, 600.000 euro (più 300.000 euro per arredi e lavori di recupero e messa a norma) per un immobile da adibire a teatro, che non ci sarà, 500.000 euro (di cui 120.000 euro per la demolizione di edificio “abusivo non sanabile”) solo per l’acquisizione dell’ex Villaggio artigiano; a cui seguiranno ingenti lavori di ristrutturazione e recupero. Investimenti improduttivi condannati a impaludarsi senza sbocchi utili e a sostituirsi alle reali necessità della comunità. Con una ricaduta diretta sulla spesa corrente e sui servizi erogati: nel bilancio 2023 si prevedono circa 500.000 euro di rimborso prestiti e 350.380,55 euro di interessi passivi (+26%)”.