Uniti per Signa: “Saltato il cronoprogramma dell’Ospedalino di riabilitazione in via Ferroni

SIGNA – Sanità e infrastrutture, esistenti o magari da pensare in prospettiva futura, sono sempre stati due temi che hanno “acceso” il dibattito politico. A Signa ne è riprova la presa di posizione del gruppo consiliare Uniti per Signa, del capo gruppo Gianni Vinattieri e del consigliere Simone Lulli, che puntano il dito contro i […]

SIGNA – Sanità e infrastrutture, esistenti o magari da pensare in prospettiva futura, sono sempre stati due temi che hanno “acceso” il dibattito politico. A Signa ne è riprova la presa di posizione del gruppo consiliare Uniti per Signa, del capo gruppo Gianni Vinattieri e del consigliere Simone Lulli, che puntano il dito contro i ritardi nei programmi annunciati dall’amministrazione comunale per quanto riguarda il cosiddetto “Ospedalino di riabilitazione” in via Ferroni.

“Da molti anni – spiegano – l’ex palazzo comunale di via Ferroni è oggetto di scelte fallimentari dell’amministrazione comunale. Prima un iniziale intervento per trasferirvi il Museo della paglia e dell’intreccio. Poi il suo inserimento nel piano delle alienazioni del Comune di Signa. Infine l’impossibile ipotesi di sede dedicata ad accogliere opere d’arte nell’ambito del progetto degli “Uffizi diffusi”. Con l’unico esito concreto di un progressivo degrado della struttura con conseguenze fortemente negative per il valore del bene comunale e per le proprietà contigue dei cittadini signesi”.

“Il 18 luglio scorso – dicono i due consiglieri – la giunta comunale ha approvato una delibera per la “realizzazione di un ospedale di comunità presso il Palazzo di via Ferroni volto a mantenere l’immobile in questione a servizio dello svolgimento di pubblici servizi”. Qualche giorno dopo, il 25 luglio, il consiglio comunale ha approvato, nell’ambito della realizzazione dell’ospedale di comunità, il Protocollo d’intesa “da sottoscriversi fra Comune di Signa, l’Azienda Usl Toscana centro e Società della Salute area fiorentina nord ovest per stabilire la comune linea d’azione”.

“Precisato che questa destinazione dell’immobile non è riconducibile a un “pronto soccorso di prossimità” ma a una struttura riabilitativa con dieci posti letto, – aggiungono – il Protocollo d’intesa, oltre a fissare obblighi e impegni reciproci fra Comune e Azienda Usl Toscana Centro, prevede il seguente “cronoprogramma”: richiesta da parte del Comune, entro due mesi dalla sottoscrizione del presente Protocollo d’intesa, del parere della Soprintendenza; stipula di un atto notarile di concessione d’uso gratuita della durata di novantanove anni entro tre mesi dal ricevimento del parere di cui sopra; redazione della verifica di fattibilità tecnico-economica e del progetto definitivo da parte dell’Azienda Usl entro il 30 settembre 2022; operazioni di condivisione del progetto tra enti coinvolti entro il 31 dicembre 2022; avvio dei lavori da parte dell’Azienda Usl entro il 31 luglio 2023; conclusione dei lavori entro il 31 dicembre 2025; collaudo entro il 15 giugno 2026; attivazione del presidio entro il 30 giugno 2026. Già nel consiglio di luglio il gruppo di Uniti Per Signa evidenziò le criticità di un quadro che prevede la creazione di una struttura sanitaria in un sito totalmente inadatto allo scopo. Nel consiglio comunale del 30 gennaio, quindi, abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere al sindaco e alla giunta se il cronoprogramma inserito nel Protocollo d’intesa fosse stato puntualmente rispettato. La risposta, contraddittoria, parte, però, da un punto certo: a oggi il Protocollo d’intesa non è stato sottoscritto”.

“Ne consegue – concludono i due consiglieri – che, a cascata, saltano i punti del cronoprogramma da 1 a 5. Entro due mesi dalla sottoscrizione del Protocollo, il Comune doveva richiedere il parere alla Soprintendenza: ma l’atto non è stato firmato, anche se il sindaco ha risposto che la richiesta è stata inoltrata un mese fa. Ovviamente non è stato sottoscritto l’atto notarile di concessione gratuita della durata di novantanove anni perché è successivo al parere della Soprintendenza. Non è stato redatto il progetto definitivo entro il 30 settembre 2022. Non è stata convocata la conferenza dei servizi entro il 31 dicembre 2022. È oggettivamente saltato il cronoprogramma previsto da un Protocollo d’intesa non ancora sottoscritto. Ma per la giunta tutto rimane invariato per quanto riguarda inizio, conclusione, collaudo dei lavori e attivazione del presidio. Cioè, si possono non rispettare totalmente i primi cinque punti di un programma senza che gli ultimi tre ne risentano minimamente. Ribadendo le grandi perplessità già manifestate in sede di approvazione consiliare del Protocollo d’intesa, rimane il dato incontrovertibile che per la giunta comunale un atto deliberato dal consiglio non ha alcun valore e può essere del tutto disatteso”.