Uniti per Signa: “Sul Saharawi Pd distratto in consiglio e fuori”

SIGNA – Saharawi di nuovo al centro del dibattito politico signese. Con un comunicato di Uniti per Signa, a firma del capo gruppo Gianni Vinattieri e dei consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, che “trae spunto” da una nota pubblicata dal Pd signese sulla propria pagina Facebook a seguito dell’ultimo consiglio comunale. “Sul delicato […]

SIGNA – Saharawi di nuovo al centro del dibattito politico signese. Con un comunicato di Uniti per Signa, a firma del capo gruppo Gianni Vinattieri e dei consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, che “trae spunto” da una nota pubblicata dal Pd signese sulla propria pagina Facebook a seguito dell’ultimo consiglio comunale.

“Sul delicato tema del popolo Saharawi -scrivono i tre consiglieri – il Pd signese si conferma poco lucido, non solo in consiglio ma anche fuori. È di stamani, infatti, una nota in cui si afferma che il gruppo consiliare di Uniti per Signa avrebbe votato contro l’ordine del giorno presentato dal Pd nel consiglio di lunedì 25 gennaio: falso. Visto che, altresì, Uniti per Signa si è astenuta nonostante la maggioranza avesse bocciato precedentemente un emendamento migliorativo al testo in discussione. Falsità che aggiunge un ulteriore anello alla serie di scorrettezze istituzionali di questa consiliatura. Il testo bocciato, dalla maggioranza Pd, invece, è quello presentato dal gruppo di UPS recante “Condanna all’attacco dell’esercito del Regno del Marocco e solidarietà verso il Popolo Saharawi” che esprime solidarietà al popolo Saharawi ancora una volta vittima di un’azione militare da parte del Regno del Marocco e condanna in modo netto l’intervento dell’esercito marocchino del 13 novembre scorso. Impegnando, inoltre, il sindaco e la giunta a sollecitare, nei limiti delle funzioni e competenze istituzionali, l’Organizzazione delle Nazioni Unite a nominare un nuovo inviato speciale della missione di pace nel Sahara occidentale ed a sensibilizzare la politica estera del Governo italiano verso la causa dell’autodeterminazione della Repubblica Araba Saharawi Democratica”.

“Ordini del giorno sul medesimo tema con sensibilità diverse. E con un discrimine centrale: la volontà politica del Pd di non condannare l’aggressione del Marocco al popolo Saharawi. Tale da rendere la solidarietà espressa – aggiungono i tre consiglieri – mero e vacuo esercizio di retorica. Senza alcun contenuto politico. Testo anodino e contraddittorio che da un lato chiede di sensibilizzare sulla questione Saharawi il Ministro degli Affari Esteri e dall’altro deve evidenziare la corretta politica estera del Governo. Sforzo inespresso di un atto senza conseguenze politiche. Almeno per la lotta del popolo Saharawi. Ma che, nonostante l’incapacità di ascolto e di analisi, per senso di responsabilità ha incontrato il nostro voto non contrario. Reso pubblico da altri sotto forma di menzogna. La lunga lotta per l’autodeterminazione del popolo Saharawi parte da lontano: prima per emanciparsi dal colonialismo spagnolo, poi dal giogo marocchino che con la marcia verde del 1975 ha occupato i territori lasciati liberi dal ritiro iberico”.

La partita è ovviamente geopolitica. Con il nord Africa punto di caduta di interessi contrapposti. Nel mezzo il popolo Saharawi – conclude la nota di UPS – che rischia, per legittima difesa, di cadere nella sfera dell’espansionismo neo-ottomano della Repubblica di Turchia. Ed è in questa contingenza che l’Italia deve esercitare una politica estera vera. Facendosi carico delle istanze di un popolo in cerca di giustizia. Contrapponendosi allo status quo marocchino e cercando sponde nelle cancellerie europee ed atlantiche. Signa ha stretto un patto di amicizia con Tifariti nella Repubblica Democratica Araba dei Saharawi nel 1996. Ha patrocinato progetti di accoglienza di bambini Saharawi nelle proprie scuole. Ha conferito la cittadinanza onoraria all’attivista per i diritti umani del popolo Saharawi Aminatou Haidar. E nel 2017 ha condannato le sentenze emesse dallo Stato occupante del Marocco nei confronti di 25 civili Saharawi a seguito della protesta di Gdeim Izik. Oggi non è tempo di fare passi indietro verso la pusillanimità. Ma avanti con forza e coraggio”.

Nella foto il post su Facebook di cui parla Uniti per Signa e che il gruppo consiliare ha inviato alla nostra redazione