Uniti per Signa: “Sullo stadio riparte il gioco delle parti con Nardella contro Campi”

SIGNA – Mentre il dibattito sul nuovo stadio della Fiorentina si infiamma sempre di più, in attesa di avere notizie più certe su quella che sarà la nuova casa – o meno – della squadra viola, sull’argomento interviene il gruppo consiliare di Uniti per Signa. “Sembrava ormai una delle tante boutade di un’epoca trascorsa – […]

SIGNA – Mentre il dibattito sul nuovo stadio della Fiorentina si infiamma sempre di più, in attesa di avere notizie più certe su quella che sarà la nuova casa – o meno – della squadra viola, sull’argomento interviene il gruppo consiliare di Uniti per Signa. “Sembrava ormai una delle tante boutade di un’epoca trascorsa – dicono i tre consiglieri, il capo gruppo Gianni Vinattieri, Matteo Mannelli e Chiara Di Bella – e invece, appena intravisti i primi squarci di luce nelle tenebre internazionali del Covid-19, il sindaco Giampiero Fossi torna a rievocare lo stadio della Fiorentina a Signa. Lo fa dalle telecamere del Tg3 regionale e viene rilanciato da alcune testate giornalistiche sportive. Qualche mese fa spiegammo perché non esistevano margini per lo stadio sul territorio signese e che, in realtà, si trattava di un attacco all’ipotesi Campi Bisenzio per conto del sindaco di Firenze, Dario Nardella. Cosa è cambiato dopo esattamente tre mesi? Nulla. Signa non può ospitare un’infrastruttura del genere per motivi territoriali, logistici, di viabilità e amministrativi: è uno dei pochi comuni ad avere tutti gli strumenti urbanistici scaduti. E il presidente viola Rocco Commisso, se è insofferente rispetto alle farraginosità fiorentine, non può certo attendere le calende greche signesi. L’inconsistenza dell’ipotesi, fra l’altro, si evince anche dalle parole del sindaco di Signa che premette di ritenere Firenze migliore localizzazione per lo stadio della Fiorentina. Come dire che, al di là delle iperboli, sta scherzando”.

“Ancora una volta, quindi, sullo sfondo – concludono – c’è il gioco delle parti fra la giunta comunale di Signa e Nardella contro Campi Bisenzio. Con il suo portato di sudditanza partitica e provincialismo politico: dato, quest’ultimo, che accomuna le due amministrazioni. E se per Firenze l’operazione è il segno dell’incapacità di ricoprire il ruolo di Città metropolitana, per Signa è indice di una miopia che oscura le grandi possibilità che le aprirebbe la realizzazione dello stadio nella confinante Campi Bisenzio: in termini di collegamenti, viabilità, investimenti, sviluppo economico e turismo”.