SIGNA – Abbattere le barriere architettoniche per accedere al ponte sull’Arno e costruire una rampa che permetta a tutti di salire sul ponte e raggiungere Lastra a Signa. È la proposta degli esponenti di Uniti per Signa, che lamentano come sia stata bocciata nell’ultimo Consiglio comunale una mozione che chiedeva questo intervento.
“Il Ponte a Signa – scrivono Gianni Vinattieri capogruppo, Chiara Di Bella consigliere comunale e Matteo Mannelli segretario Uniti per Signa – come simbolo nefasto di una grande barriera architettonica: con un’unica scala d’accesso a via dello Stadio, zona parcheggio, i cui gradini ne rendono impossibile la percorrenza a disabili e persone con passeggini e carrozzine”. Con conseguenze molto concrete spiegano i consiglieri, come per esempio, l’impossibilità di raggiungere in autonomia il Presidio Sanitario AUSL Alfa Columbus di Lastra a Signa. “Ma che sconta – proseguono – la scarsa sensibilità di sindaci, giunte e maggioranze consiliari signesi: come confermano gli esiti del Consiglio del 27 luglio, nel quale è stata respinta dai gruppi Partito Democratico, Fare insieme e Noi siamo Signa una mozione presentata da Uniti per Signa avente come oggetto ‘Abbattimento delle barriere architettoniche nel collegamento fra il Ponte sull’Arno e via dello Stadio attraverso la realizzazione di una rampa fruibile anche da persone disabili e da cittadini con passeggini e carrozzine’ che avrebbe impegnato il sindaco e la giunta a ‘predisporre le procedure amministrative finalizzate all’abbattimento delle barriere architettoniche relative al collegamento del Ponte sull’Arno con via dello Stadio secondo le normative vigenti”.
“Le leggi nazionali, già dagli anni settanta – proseguono Vinattieri, Di Bella e Mannelli – prevedono misure per l’abbattimento delle barriere architettoniche e, fra le altre cose, che in nessun luogo pubblico o aperto al pubblico può essere vietato l’accesso ai disabili. I Regolamenti regionali inquadrano la progressiva eliminazione delle barriere architettoniche ed urbanistiche come un indicatore di valutazione della qualità della vita. Le leggi e le norme in materia sono da anni avanzate. Ma, a Signa, è la politica ad essere arretrata”.