UPS: “Degrado e sporcizia nel cimitero di Lecore: perché il disciplinare tecnico non viene fatto rispettare”

SIGNA – Un’interrogazione, con tutta una serie di domande, presentata da Uniti per Signa nel corso dell’ultimo consiglio comunale e che, secondo il gruppo consiliare di opposizione, sono rimaste “senza risposta”. Domande relative al cimitero di Lecore, “un cimitero comunale – spiegano in una nota il capo gruppo Gianni Vinattieri e i consiglieri Matteo Mannelli […]

SIGNA – Un’interrogazione, con tutta una serie di domande, presentata da Uniti per Signa nel corso dell’ultimo consiglio comunale e che, secondo il gruppo consiliare di opposizione, sono rimaste “senza risposta”. Domande relative al cimitero di Lecore, “un cimitero comunale – spiegano in una nota il capo gruppo Gianni Vinattieri e i consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella – poco citato e poco considerato. Si parla sempre, in un’enfasi mediatica, dei cimiteri di San Miniato e San Mauro mentre Lecore risulta essere una componente territoriale e comunale dimenticata dall’amministrazione”.

“Eppure, – aggiungono – in quel piccolo luogo sacro, si intersecano elementi amministrativi generali. Il primo riguarda la manutenzione straordinaria dei cimiteri comunali della concessione esterna. Causa dei tanti problemi attuali. La giunta comunale, nel 2012, inserisce a base di gara, a carico del concessionario la cifra, incredibile per l’esiguità, di 12.500 euro in 5 anni per i tre cimiteri comunali. La ditta che consegue l’appalto porta la cifra quinquennale totale a 75.000 euro. Si rimane nell’insignificanza ma almeno si esce dal grottesco. Ecco, i 75.000 euro versati dalla Cimiteri Signa Srl nel primo quinquennio di gestione sono stati interamente impiegati per il muro laterale del Camposanto di Lecore. Ottenendo il risultato di mettere una pezza a una parete nel mezzo alle rovine”.

“Perché il cimitero di Lecore presenta un diffuso degrado strutturale: il muro dell’ala laterale sinistra (dall’ingresso) è cadente, – continuano – incrinato e una parete dei loculi si è ormai distaccata: senza vincoli e con il rischio di caduta all’interno seguendo la deriva dei loculi laterali di San Mauro. Il cimitero è sporco, i vialetti interni consegnati all’incuria, le erbe selvatiche avanzanti fra le tombe senza alcun argine manutentivo. E poi la Cappella centrale: in fase di avanzata decadenza strutturale, densa di rigonfiamenti di intonato e muffe, di umidità diffusa, di ferite sulle pareti e con la tinta dipartita. All’interno sordidezza e desolazione: penne di volatili disperse, polvere imperante, qualche sedia da circolo anni Settanta agli angoli, propaggini di nidi di api di terra, una rosa secca postuma di sé stessa lasciata all’interno da una delegazione di consiglieri comunali nell’ottobre del 2019. Un’offesa ai vivi e al ricordo dei defunti”.

Eppure il Disciplinare tecnico di gestione che regola i rapporti operativi fra amministrazione comunale e concessionario indica, fra le altre cose, che i lavori di manutenzione ordinaria sono assunti dal concessionario stesso senza onere alcuno a carico dell’amministrazione comunale, essendo i medesimi remunerati mediante la gestione economico funzionale delle opere oggetto di concessione. Dove per “manutenzione delle aree cimiteriali” si intende l’insieme dei servizi, delle forniture e quanto altro necessario per mantenere le stesse condizioni ottimali di conservazione e decoro. In particolare, l’oggetto delle prestazioni di manutenzione ordinaria riguarda:

i manti erbosi, le piante, la pulizia dei vialetti e dei percorsi pedonali, la raccolta e lo svuotamento dei contenitori dei rifiuti, la pulizia dei servizi igienici e degli immobili cimiteriali, la rimozione di eventuali presenze di ghiaccio o neve e trattamento delle superfici con sale per evitare ulteriori formazioni di ghiaccio, la manutenzione e la verifica periodica di ascensori, estintori, monta feretri e messe a terra e la pulizia delle aree esterne di pertinenza dei cimiteri o a questi direttamente afferenti”. “E allora – concludono – perché la società di gestione non rispetta il Disciplinare tecnico che ha sottoscritto? Ma soprattutto perché la giunta comunale non fa rispettare al concessionario quanto previsto in sede di definizione dell’appalto? Gli standard di qualità sono rispettati e se non lo sono, come non lo sono, perché non vengono ufficialmente contestati?”.