UPS e i dati della Cna sulla Tari nella Piana: “A Signa sono dirompenti. Ma la spesa sui rifiuti aumenta di altri 80.000 euro”

SIGNA – Nei giorni scorsi la Cna della Piana ha reso pubblici i dati relativi a un’indagine sulla Tari effettuata in quattro Comuni del nostro territorio: Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa e Signa, “intitolandola” “Comune che vai, Tari che trovi”. Ed è su quell’indagine che si è concentrata l’attenzione di Uniti per Signa, del […]

SIGNA – Nei giorni scorsi la Cna della Piana ha reso pubblici i dati relativi a un’indagine sulla Tari effettuata in quattro Comuni del nostro territorio: Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa e Signa, “intitolandola” “Comune che vai, Tari che trovi”. Ed è su quell’indagine che si è concentrata l’attenzione di Uniti per Signa, del capo gruppo Gianni Vinattieri e dei consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella. Con dei dati che, in una nota, UPS definisce “allarmanti per il Comune di Signa”.

Dati che i tre consiglieri di opposizione riprendono pari pari: “Nella Piana fiorentina da un Comune all’altro, ci sono differenze enormi per lo stesso tipo di attività: un parrucchiere paga a Signa il 116% in più di quanto paga a Calenzano. Sono Comuni che fanno parte della stessa area eppure far impresa nell’uno o nell’altro determina vantaggi o svantaggi competitivi non indifferenti. In particolare lo stesso parrucchiere, con un negozio di 80 metri quadrati, paga a Calenzano 403,20 euro di Tari, a Sesto Fiorentino 454,40 euro, a Campi Bisenzio 627,20 euro e a Signa 872,20 euro. Una falegnameria di 120 metri quadrati a Calenzano paga di Tari 534 euro, a Sesto Fiorentino 602,40 euro, a Campi Bisenzio 830,40 euro, mentre a Signa 937,20 euro. Una carrozzeria di 240 metri quadrati paga a Calenzano 1.192,80 euro, 1.317,60 euro a Sesto Fiorentino, 1.461,60 euro a Campi Bisenzio e 2.208 euro a Signa. Un’attività industriale di 620 metri quadrati paga 2.486,20 euro a Calenzano, 2.442,80 a Sesto Fiorentino, 3.862,60 euro a Campi Bisenzio e 5.834,20 euro a Signa. Un’officina meccanica di 350 metri quadrati paga 1.389 euro a Calenzano, 1.375,50 a Sesto Fiorentino, 1.610 euro a Campi Bisenzio e 2.296 euro a Signa. Un ristorante di 110 metri quadrati paga 2.376 euro a Calenzano, 2.785,20 euro a Sesto Fiorentino, 2.502,50 euro a Campi Bisenzio e 3.776,30 euro a Signa”: unica costante il fatto che il Comune dove la Tari è più salata è quello di Signa” con aumenti rispetto al Comune con importi minori del 75,50% per le falegnamerie, dell’85% per le carrozzerie, del 134,60% per le attività industriali, del 65,20% per le officine meccaniche e del 59% per i ristoranti”.

“Numeri – continua il comunicato – che incidono in modo dirompente sulla competitività delle attività produttive sul territorio signese e sul suo sviluppo economico. Eppure, appena due giorni prima della nota della Cna, l’amministrazione comunale signese, durante il consiglio comunale di martedì 27 giugno, ha ulteriormente aggravato la spesa relativa al servizio rifiuti di Alia per 78.831,30 euro.

Ennesimo aumento dei costi che discende dalla delibera di Ato Toscana Centro numero 7 del 14 giugno scorso. In sostanza Alia rivendica nel 2020, nell’anno del Covid, un consistente aggravio dei costi a causa delle trasformazioni delle modalità organizzative del servizio di raccolta e dei maggiori costi di accesso agli impianti di trattamento, recupero e smaltimento terzi. Questo presunto aggravio avrebbe determinato uno squilibrio economico-finanziario della gestione di 12 milioni di euro. Da recuperare, nel 2021, con l’aumento della tariffa dei Comuni soci e quindi delle bollette dei cittadini utenti. Da qui un Piano economico finanziario che per il Comune di Signa determina un aumento della Tari 2021 del 20,63% rispetto a quella del 2019.

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha posto, in funzione della sostenibilità tariffaria per gli utenti del servizio, un limite massimo del 6,6% alla crescita della Tari: quindi, un tetto del 6,6% contro quasi il 21% del Piano finanziario. Risultato: il Comune di Signa ha deciso di distribuire gli aumenti Tari su i tre esercizi 2021, 2022, 2023: con un caro bolletta che caratterizzerà la vita della nostra comunità per molti anni avvenire. Anche perché, sempre dalla delibera Ato, si evince che l’analisi dell’evoluzione delle componenti di trattamento, smaltimento e recupero (CTR, CTS) mostra che la parte più consistente dell’incremento tariffario è stata determinata dalla mancata attuazione delle previsioni impiantistiche contenute nel piano regionale e nel piano d’ambito”.

“Come già detto in altre occasioni, – concludono i tre consiglieri – si tratta di previsioni impiantistiche per cui i cittadini avevano pagato per la realizzazione e per cui adesso devono ripagare per la loro mancata attuazione, come i termovalorizzatori di Case Passerini e Selvapiana. Con un piano regionale e un piano d’ambito privi di soluzioni concrete se non quella del progressivo aumento dei costi ai danni degli utenti. Per la cronaca hanno votato contro questo ulteriore aumento della Tari 18 Comuni dell’Ato Toscana Centro fra cui Calenzano, Carmignano e Pistoia. Il Comune di Signa non aveva rappresentanti presenti all’assemblea dei sindaci”.

(Tabella realizzata da Uniti per Signa in base ai dati dell’indagine effettuata dalla Cna della Piana)