UPS e il tabernacolo di via della Redina: “Bene il recupero, male lo spreco di denaro pubblico”

SIGNA – Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e i consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, intervengono sul recupero del tabernacolo di via della Redina che “dopo decenni – scrivono in una nota – vede avviarsi lentamente alla conclusione il suo recupero. Intervento minore, limitato, eppure non scevro dai cronici problemi legati […]

SIGNA – Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e i consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, intervengono sul recupero del tabernacolo di via della Redina che “dopo decenni – scrivono in una nota – vede avviarsi lentamente alla conclusione il suo recupero. Intervento minore, limitato, eppure non scevro dai cronici problemi legati ai lavori pubblici signesi: dilatazione dei tempi e dei costi. Con una sequela di passaggi che si ripetono in modo periodico e sistematico: progetto esecutivo con importi consistenti; aggiudicazione lavori con ribasso di gara; inizio lavori; sospensione e proroga degli stessi; una o più varianti con dilatazione dei tempi e dei costi tali da annullare le economie da ribasso di gara; importi finali pari o superiori a quelli già consistenti del progetto esecutivo”.

Entrando nel merito della questione, “per il tabernacolo nel dicembre del 2019 viene approvato il progetto esecutivo. Con importi importanti: circa 95.000 euro di spese senza Iva. Ben oltre i 100.000 euro con l’Iva. Dopo tre mesi, nel marzo del 2020, viene affidato l’appalto dei lavori con un ribasso di gara del 23%. La consegna dei lavori alla ditta appaltatrice risale al 3 giugno 2020 con scadenza contrattuale dei medesimi fissata al 10 agosto. Ma pochi giorni del termine finale, il 7 agosto, il direttore dei lavori redige una richiesta di sospensione e il 31 agosto propone l’immancabile variante e suppletiva”.

“L’amministrazione comunale, – continua il comunicato – il 1 settembre, concede all’impresa 20 giorni di proroga per l’esecuzione dei lavori fissando come nuova data di consegna il 25 settembre. Ma a pochissimi giorni da detta scadenza, il 22 settembre, vengono concessi alla ditta appaltatrice ulteriori 20 giorni di proroga con nuova data di fine lavori posticipata al 15 ottobre. Ma, nonostante il complesso intreccio di atti amministrativi e proroghe ripetute, la saga del recupero del tabernacolo non è finita. Il 13 ottobre, a due giorni dall’ultima data stabilita per la conclusione dell’opera, l’amministrazione comunale approva la perizia di variante che il direttore dei lavori aveva proposto il 31 agosto e, ovviamente, una nuova proroga di 30 giorni con consegna lavori portata al 14 novembre. In totale arrivando ad approvare oltre 70 giorni di proroga dei lavori”.

“Naturalmente la perizia di variante non dilata solo i tempi ma anche i costi: con la sua approvazione viene totalmente annullato il ribasso di gara del 23% e la spesa totale per l’intervento torna esattamente all’importo del progetto esecutivo: circa 95.000 euro senza Iva e circa 104.500 euro con Iva al 10%. Nonostante ciò, anche la data del 14 novembre non è definitiva. I lavori non vengono conclusi. In data 27 novembre, in consiglio comunale, è stata discussa una nostra interrogazione a cui l’assessore competente ha risposto che l’opera sarebbe stata conclusa “entro l’anno”. Eppure nel 2021 si sono susseguiti atti amministrativi legati al progetto “illuminotecnico”…”.

“Oltre a quanto evidenziato, dilatazione di tempi e costi, non vanno dimenticati anche i disagi dei cittadini della zona dovuti a un cantiere limitante la già ridotta carreggiata di via degli Alberti. Tale da determinare anche difficoltà di intervento per i mezzi di Alia. Con conseguenze sulla raccolta dei rifiuti dell’area. Un piccolo lavoro macchiato dalle croniche inefficienze dei lavori pubblici signesi. Che si aggiungono a molti altri rivoli di spreco di denaro pubblico”.