SIGNA – “Dopo la virtuosa operazione del bando di gara pubblica per la gestione della farmacia comunale situata nel complesso dell’Ipercoop, dopo diciotto anni, anche il Comune di Lastra a Signa entra in Farmapiana. In prima approssimazione si potrebbe pensare che anche all’altra sponda dell’Arno verranno applicate le condizioni accettate dal Comune di Signa. Ma la situazione è diversa”: parole, queste, del gruppo consiliare di Uniti per Signa, il capogruppo Gianni Vinattieri e i consiglieri Monia Catalano e Gabriella Fontani, che in una nota spiegano la loro posizione. “Ma facciamo un passo indietro, – dicono – nel 2007 il Comune di Lastra a Signa espleta la gara pubblica per la gestione della farmacia comunale localizzata nel centro commerciale dell’Ipercoop. Con il seguente esito: vince la gara Farmapiana che si impegna a versare un importo una tantum di 1.200.000 euro e l’8,05% sul fatturato annuo; più di 200.000 euro all’anno per i 18 anni di durata della licenza”.
“Qualche anno più tardi – aggiungono – è Signa a esercitare il diritto di prelazione sulla nascitura quinta farmacia sul proprio territorio. Ma gli esiti sono opposti. Il Comune di Signa decide di non espletare alcuna gara pubblica e di gestire la farmacia tramite Farmapiana di cui chiede di diventare socio. E qui si determina la prima beffa: la farmacia di Borgo San Lorenzo viene stimata per un valore di 670.000 euro mentre quella di Signa nell’area Coop solo 570.000 euro. Visto che i due Comuni devono diventare soci di Farmapiana con la stessa quota azionaria, il Comune di Signa è costretto a versare ulteriori 100.000 euro di denaro pubblico alla società partecipata. Infine, il triste epilogo: sindaci, giunte e maggioranze Pd accettano e approvano un contratto di servizio per il misero canone annuo di 48.477 euro fino al 2060”.
Entrando poi nei dettagli della questione, “da un lato l’amministrazione comunale lastrigiana porta a termine una buona operazione nell’interesse collettivo; dall’altro il Comune di Signa “consegna” una farmacia comunale con un fatturato potenziale ben superiore ai 2.000.000 di euro, a Farmapiana per circa 50.000 euro all’anno fino al 2060. Nel consiglio comunale di martedì 25 novembre è stato infatti portato in approvazione l’ingresso dei Comuni di Lastra a Signa – che ha chiesto al tempo stesso di diventare socio – e Pontassieve in Farmapiana”.
“Nel business plan alla base dell’operazione, – concludono – Farmapiana propone di ampliare l’attuale sede da 100 a 180 metri quadrati investendo 500.000 euro. Si pone inoltre l’obiettivo ambizioso di una farmacia di servizi e si impegna ad aumentare i dipendenti da 8 a 12 e di acquistare un robot da 150.000 euro. Infine, offre al Comune di Lastra a Signa un canone annuo di 220.000 più Iva. Con la disponibilità a gestire un’ulteriore sede farmaceutica in zona periferica se l’amministrazione comunale rinuncerà all’aggiornamento Istat del canone a partire dall’ottavo anno. Quindi, 220.000 euro all’anno contro 48.477 euro fino al 2060: una sproporzione macroscopica fra Lastra a Signa e Signa. Fra il peso politico e la capacità amministrativa delle due giunte. Tutto questo al cospetto del fatto che Lastra entra in Farmapiana con il conferimento di circa 11.000 euro per una partecipazione societaria dello 0,11%, mentre Signa ha conferito la sua sede farmaceutica (più 100.000 euro) per una quota societaria del 7,5%. Una sproporzione non più tollerabile e che deve indurre un soprassalto di responsabilità da parte di un’amministrazione comunale che ha sempre anteposto l’acquiescenza politica all’interesse collettivo”.
