UPS: “Il “bollino” Pd sul gemellaggio con Puke? Una caduta di stile”

SIGNA – Non è piaciuto al gruppo consiliare Uniti per Signa il logo del Pd nell’immagine che “pubblicizza” il gemellaggio del nostro Comune con la cittadina albanese di Puke. E, in una nota, i tre consiglieri di opposizione (Gianni Vinattieri, Matteo Mannelli e Chiara Di Bella) spiegano perché. “Il 27 gennaio scorso – affermano – […]

SIGNA – Non è piaciuto al gruppo consiliare Uniti per Signa il logo del Pd nell’immagine che “pubblicizza” il gemellaggio del nostro Comune con la cittadina albanese di Puke. E, in una nota, i tre consiglieri di opposizione (Gianni Vinattieri, Matteo Mannelli e Chiara Di Bella) spiegano perché. “Il 27 gennaio scorso – affermano – il consiglio comunale ha votato all’unanimità per un patto di gemellaggio fra i Comuni di Signa e Puke per “impegnare il Comune di Signa a gemellarsi con il Comune di Puke nello spirito della lettera del giuramento della fraternità europea”. Voto, quindi, unanime di tutte le forze consiliari, sia di maggioranza che di opposizione. Inoltre, il prossimo 20 marzo una delegazione istituzionale composta da sindaco, assessori e consiglieri, anche in questo caso sia di maggioranza che di opposizione, si recherà in Albania a formalizzare il patto di gemellaggio deliberato. Tutto bene? Purtroppo no. Perché, soprattutto in questa fase, certa politica tende a farsi demagogia e strumentalizzazione senza alcuna distinzione e rispetto per i livelli istituzionali, per le convergenze plurali, per la complessità della società e dell’amministrazione”. Entrando nel merito della questione, “il Partito Democratico di Signa, – aggiungono – a fronte di quanto specificato, si è sentito in dovere di porre il proprio “bollino” su gemellaggio Signa – Puke: con una grave caduta di stile. Evidenziando una cultura “padronale” che non prevede il rispetto istituzionale, dei gruppi consiliari, della giunta e del sindaco. Ma soprattutto non prevede il rispetto delle comunità di Signa e di Puke protese in un incontro di scambio e di amicizia senza coloriture partitiche. E senza il “bollino” Pd”.