UPS: “La Tari continua a salire, ma non si vogliono trovare soluzioni per invertire la tendenza”

SIGNA – “Il consiglio comunale di lunedì scorso ha sancito con voto a maggioranza che anche l’esercizio 2021, dopo la conferma in sede di bilancio di previsione a dicembre della tariffa 2020, segna un ulteriore aumento della Tari a carico di famiglie e attività produttive”: a dirlo, in una nota il gruppo di Uniti per […]

SIGNA – “Il consiglio comunale di lunedì scorso ha sancito con voto a maggioranza che anche l’esercizio 2021, dopo la conferma in sede di bilancio di previsione a dicembre della tariffa 2020, segna un ulteriore aumento della Tari a carico di famiglie e attività produttive”: a dirlo, in una nota il gruppo di Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e i consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella.

“Con una lettura politica – aggiungono – estremamente chiara: il totale fallimento di programmazione e pianificazione della Regione Toscana nell’ambito della gestione del ciclo integrato dei rifiuti e dell’autosufficienza impiantistica dell’Ato Toscana centro. Criticità di un Piano regionale dei rifiuti da anni superato, a cui, invece che con soluzioni, si è risposto con l’introduzione nello Statuto della Regione della favola bella dell’economia circolare: declamazioni retoriche e vacue che lasciano il segno nella vita quotidiana sempre più oberata di cittadini e imprese. In linea generale le inefficienze del gestore Alia, la mancata realizzazione di impianti di termovalorizzazione-recupero-riciclo, gli ammortamenti per investimenti disattesi, la non autosufficienza e l’incapacità di indirizzo e controllo dell’Ato Toscana Centro, l’accettazione passiva di ogni decisione verticistica sulla base di ossequio partitico da parte della giunta comunale signese, si scontano irrevocabilmente in bolletta”.

“Ma per gli ultimi due esercizi serve un ulteriore grado di approfondimento e discernimento. Perché i piani economico finanziari 2020 e 2021 sono conseguenti e i loro effetti si proietteranno negli anni avvenire. Partiamo dal 2020. In sede di bilancio di previsione, dicembre 2019, e in attesa dell’approvazione del Piano economico finanziario, fu deliberata una tariffa Tari 2020 uguale a quella del 2019 e pari a circa 4.100.000 euro. A cui seguì la fase della diffusione del virus Covid-19 e delle relative chiusure. A fine 2020 finalmente viene approvato il Piano economico finanziario dell’anno corrente: viste la chiusura e l’interruzione forzosa delle attività produttive con conseguente diminuzione della produzione di rifiuti e quindi del servizio di raccolta da parte dell’ente gestore, era logico ipotizzare una tariffa 2020 a consuntivo minore di quella deliberata che replicava pedissequamente la Tari 2019. Eppure l’esito è esattamente opposto: Alia, Ato e Comune di Signa convengono sul fatto che l’anno Covid 2020 non solo non ha ridotto la Tari rispetto al 2019; ma addirittura l’ha aumentata di 268.828 euro per maggiori costi del servizio: da 4.073.152 euro del 2019 a 4.341.980 euro del 2020. Da cui si evince che i signesi dovranno pagare a conguaglio ulteriori 268.828 euro per il 2020; distribuiti in tre anni a partire dal 2021: cioè una maggiorazione di 89.609,33 euro negli esercizi 2021, 2022 e 2023. Sempre dal Pef 2020 si evince che ai 4.341.980 si devono aggiungere 38.542 di costi per attività esterne al ciclo integrato dei rifiuti urbani per un totale di 4.373.049 euro”.

“Ma non è finita. Perché Alia, – conclude il comunicato – nonostante l’aumento a conguaglio della Tari 2020, ritiene indispensabile una nuova revisione dell’equilibrio economico finanziario 2020. Procedimento che Ato chiude addirittura l’11 maggio 2021 avallando una ennesima rimodulazione al rialzo della tariffa che arriva al valore di 4.543.679 euro. A cui va sommato il 5% (percentuale massima esigibile pari a 227.183,95 euro) da versare alla Città Metropolitana di Firenze: per un totale di 4.770.862,95 euro. Cifra che sfora ampiamente il limite di crescita massimo rispetto alla tariffa dell’anno 2019 previsto dall’Autorità di regolazione per energia, reti ed ambiente nel 6,7%. Va da sé che la differenza fra quanto pagato dai cittadini nel 2020 (4.100.000 euro) e quanto devono pagare dopo la revisione a posteriori deliberata da Alia-Ato-Comune (4.543.679 euro più tributo provinciale al 5%) sarà recuperato negli anni successivi a partire dal 2021. Con il rischio, se si replicheranno alcune dinamiche del 2020, di arrivare ad una tariffa totale Tari nel 2021 oltre i 4.900.000 euro. Una spirale perversa di costi e inefficienze che colpiscono famiglie ed attività produttive e che non possono continuare a essere avallate sistematicamente e passivamente dall’amministrazione comunale di Signa”.