UPS: “Nell’anno dell’emergenza sociale e sanitaria, pressione tributaria senza sconti per i signesi”

SIGNA – “Dal rendiconto di bilancio 2020, nell’anno orribile dell’emergenza sanitaria e sociale da Covid-19, emerge, ancora una volta, la costanza delle dinamiche della società signese e della pressione tributaria a cui è ostinatamente assoggettata. Senza sollievi ed edulcorazioni tali da rendere meno aspra una contingenza con elementi talvolta drammatici”. Lo dice, in una nota, […]

SIGNA – “Dal rendiconto di bilancio 2020, nell’anno orribile dell’emergenza sanitaria e sociale da Covid-19, emerge, ancora una volta, la costanza delle dinamiche della società signese e della pressione tributaria a cui è ostinatamente assoggettata. Senza sollievi ed edulcorazioni tali da rendere meno aspra una contingenza con elementi talvolta drammatici”. Lo dice, in una nota, Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri insieme a Matteo Mannelli e Chiara Di Bella.

“Le entrate tributarie, seppur con aliquote ai massimi livelli, tengono: i signesi, – aggiungono i tre consiglieri – anche se fortemente vessati dall’alta pressione fiscale, continuano a rispondere positivamente in tempo di crisi. E il calo di quelle extra tributarie, cioè delle fonti di finanziamento non direttamente collegabili alla riscossione dei tributi, sono ampiamente compensate dagli ingenti trasferimenti statali. Si acuisce, inoltre, l’annoso problema della declinazione degli accertamenti delle entrate in incassi: dinamica che sfocia in un bilancio oberato da più di 17 milioni di cosiddetti residui attivi (accertamenti non incassati)”.

“Partendo dalle entrate correnti, – continuano – quelle che finanziano la gestione ordinaria dell’amministrazione comunale e i servizi erogati, il citato calo delle entrate extra tributarie è più che compensato dai trasferimenti statali: con un incremento complessivo degli accertamenti rispetto alle previsioni iniziali di 1.225.000 euro. Complessivamente, grazie ai finanziamenti dello Stato, si registra un aumento delle entrate sia rispetto al 2019 che al 2018. Nonostante la citata alta pressione fiscale, gli accertamenti di imposte e tasse toccano quasi gli 11 milioni: anche in questo caso in aumento rispetto al 2019 e al 2018. In particolare, si registrano 4.052.127,06 euro per l’Imu e 1.545.000 euro per l’addizionale comunale Irpef: indice di una sostanziale stabilità lavorativa dei signesi. La Tosap, tassa di occupazione spazi ed aree pubbliche, produce introiti per 150.000 euro: segno di una scarsissima disponibilità dell’amministrazione comunale a diminuirne l’impatto sulle attività produttive in un momento di difficoltà economica. Sfonda addirittura la soglia dei 5 milioni (5.032.324 euro) la tari: massimo costo per un servizio di scarsa qualità. Per quanto riguarda le entrate extra tributarie, nonostante i mesi di chiusura, emerge un dato in ascesa relativo agli accertamenti da multe e sanzioni: oltre il milione di euro con una bassa percentuale di incassi”.

“Le spese per servizi erogati ed investimenti sono caratterizzate da una generalizzata flessione degli impegni rispetto agli stanziamenti iniziali. Per quanto riguarda il Trasporto pubblico locale e il diritto alla mobilità, l’impegno di spesa per il 2020 è di soli 2000 euro superiore a quello del 2019: segno che uno dei nodi centrali nel contesto del contenimento della diffusione del virus non ha subito modificazioni e potenziamenti. In un quadro di ridimensionamento degli stanziamenti per servizi erogati stridono, soprattutto in base ai risultati tangibili, i 622.000 euro spesi per manutenzioni in senso lato e i 250.000 euro impiegati per prestazioni professionali e specialistiche”.

“Come detto in precedenza, – conclude il comunicato di UPS – si acuisce il problema annoso del Comune di Signa relativo al mancato incasso delle entrate accertate: nel 2020 si incassano 2.080.000 euro di residui attivi e se ne generano quasi sette milioni arrivando ad una cifra complessiva superiore al 17 milioni. Dato e deriva preoccupanti soprattutto se valutati alla luce del peso dei trasferimenti statali sul rendiconto di bilancio 2020: finanziamenti che per loro natura sono totalmente incassati e che, quindi, non producono nuovi residui attivi. In sintesi, se l’equilibrio complessivo di bilancio è garantito dai finanziamenti dello Stato, nettamente superiori alla perdita di entrate causata dall’emergenza sanitaria, l’alta pressione fiscale sui cittadini signesi in una contingenza gravida di difficoltà variegate, tende a deprimere un tessuto commerciale e produttivo già provato e allo stremo”.