UPS: “Niente accordi al ribasso con un Pd “arroccato” su se stesso”

SIGNA – “E’ un Pd arroccato su se stesso, con il 100% delle cariche esecutive e istituzionali a un partito che è stato votato dal 21% degli aventi diritto”: non hanno dubbi il capo gruppo Gianni Vinattieri e Matteo Mannelli (Uniti per Signa) nel giudicare le prime mosse della nuova amministrazione comunale. “Al momento della […]

SIGNA – “E’ un Pd arroccato su se stesso, con il 100% delle cariche esecutive e istituzionali a un partito che è stato votato dal 21% degli aventi diritto”: non hanno dubbi il capo gruppo Gianni Vinattieri e Matteo Mannelli (Uniti per Signa) nel giudicare le prime mosse della nuova amministrazione comunale. “Al momento della formazione della giunta comunale – aggiungono – avevamo evidenziato come non fosse stata recepita la grande richiesta di novità emersa alle elezioni del 26 maggio scorso: con il 54% dei votanti che hanno scelto proposte alternative a quella sostenuta dal Pd e con il Pd votato solo dal 21% degli aventi diritto (14.047 cittadini). Nonostante questo, abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere con schemi nuovi della presidenza del consiglio comunale e di altre cariche istituzionali e di garanzia. Questa disponibilità, purtroppo, non è stata colta; anzi, in regresso rispetto al passato, il coinvolgimento democratico nell’individuazione di una figura così importante è stato del tutto nullo”. Per Vinattieri e Mannelli “non solo non si è usciti dalla logica “monocolore Pd” ma sono mancati totalmente dialogo e proposte; una candidatura annunciata in consiglio per rispondere a esigenze partitiche senza alcuna proposta istituzionale, senza alcuna apertura ai diritti e alle prerogative del consiglio comunale, una mera spartizione di potere. Con il 100% delle cariche esecutive e istituzionale espressione di una minoranza come quella rappresentata dal Partito Democratico”.

Guardando al futuro, “preso atto di questa situazione politica, come Uniti per Signa e differentemente da altre forze politiche, abbiamo deciso di non cercare accordi al ribasso con il Pd per la vice-presidenza del consiglio: per regolamento e statuto comunale spettante ai gruppi di opposizione e che nell’esclusivo dialogo fra questi doveva essere determinata. Rimane il dato politico di una maggioranza politica che nel momento della massima debolezza si chiude in se stessa invece di aprirsi a una realtà mutata: con il rischio che la realtà non recepita scompagini i vecchi equilibri. La posizione di Uniti per Signa, ovviamente, non è riferibile alla persona di Massimo Campigli a cui rinnoviamo stima e disponibilità di collaborazione istituzionale. Con il presidente del consiglio dialogheremo su temi istituzionali importanti; come il funzionamento delle Commissioni permanenti e le loro presidenze, l’istituzione di una Commissione Controllo e Garanzia, la programmazione delle attività consiliari. Siamo all’inizio di una partita decisiva per Signa. Buon lavoro al consiglio comunale e al suo presidente”.

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