UPS: “Oltre due milioni per acquistare una parte di Villa San Lorenzo. E il bilancio va “in fibrillazione”. Anche per il suo impiego…”

SIGNA – “Dell’acquisizione di parte di Villa San Lorenzo si è iniziato a parlare, per la prima volta, in consiglio comunale nella seduta di approvazione del Bilancio di previsione 2022-2024: il 20 dicembre scorso. Con un inusuale aumento, rispetto agli stanziamenti storici, di due milioni di euro della missione cultura e beni culturali”: a dirlo […]

SIGNA – “Dell’acquisizione di parte di Villa San Lorenzo si è iniziato a parlare, per la prima volta, in consiglio comunale nella seduta di approvazione del Bilancio di previsione 2022-2024: il 20 dicembre scorso. Con un inusuale aumento, rispetto agli stanziamenti storici, di due milioni di euro della missione cultura e beni culturali”: a dirlo sono il capo gruppo di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri, e il suo collega in consiglio comunale Simone Lulli, che poi entrano nei dettagli della questione. “Dato emerso – aggiungono – fra le pieghe contabili del bilancio e del Documento unico di programmazione (DUP), ma senza alcuna rivendicazione e definizione politiche. Postura singolare nella seduta che dovrebbe rappresentare l’acme dell’azione di programmazione amministrativa. Poi i soliti scombinati annunci mediatici che segnano il clima di una confusione generale senza alcuna indicazione d’indirizzo”.

“Fino al consiglio comunale del 28 marzo scorso, – dicono Vinattieri e Lulli – con all’ordine del giorno una variazione di bilancio con più spine che note positive. Fra cui l’aumento di 500.000 euro dello stanziamento iniziale di 2 milioni di euro previsto per parte di Villa San Lorenzo. Aumento che, però, ha una serie di conseguenze sul bilancio dell’ente; che non può reggere il carico dell’ennesimo indebitamento senza la revisione complessiva della programmazione pochi mesi prima approvata. In particolare, l’ulteriore mutuo di 500.000 euro fa saltare tutti quelli previsti nei documenti del bilancio 2022-2024 a eccezione di quello necessario per finanziare l’acquisizione dell’immobile da dedicare alla nuova sede della Polizia municipale: obiettivo che era stato annunciato come di imminente conseguimento nei primi mesi della consiliatura (luglio 2019) ma a oggi ancora da definire. Fra i finanziamenti da trovare e rimodulare, quello per la caserma di piazza della Repubblica, per interventi sulle scuole, per il rifacimento del muro dei giardini dell’edera e per la riqualificazione di piazza Cavour. Vuoti spesso riempiti con le sorti magnifiche e progressive di ipotetiche risorse provenienti dal PNRR: sempre più incerte in una temperie internazionale che vira verso la crisi globale”.

“Certo, il bilancio in conto capitale, cioè riguardante gli investimenti, è meno problematico di quello corrente che deve prevedere l’acquisizione di risorse per l’erogazione di servizi essenziali e l’ordinaria amministrazione dell’Ente: se non si reperiscono finanziamenti per un’opera basta eliminarla dal piano annuale dei lavori pubblici. Ma il dato di politica amministrativa è che per la prima volta il bilancio investimenti del Comune di Signa entra in fibrillazione costringendo la Giunta a rivedere una pianificazione approvata solo poche settimane prima. E proiettando sulla spesa corrente un ulteriore carico dovuto all’aumento degli interessi passivi sull’esposizione debitoria”.

“Tutto questo – concludono – per acquisire una parte di un immobile per cui l’amministrazione comunale non ha mai specificato le eventuali funzioni ed impieghi. Se si esclude un vago riferimento alla “ricucitura” urbana fra la scuola secondaria di primo grado Alessandro Paoli e il plesso della Gimasa. Troppo poco e troppo vago per conseguenze tanto nette e concrete. Rimane infine, lo storico fallimento del Comune di Signa nella gestione, manutenzione e recupero del patrimonio immobiliare: l’ex caserma dei carabinieri con costi e tempi che si sono considerevolmente dilatati, la caserma di Piazza della Repubblica il cui recupero era stato annunciato nell’attuale consiliatura e che non sarà realizzato, dai continui annunci su Palazzo Ferroni che servono a coprire i fallimenti reiterati e l’avanzare inesorabile del suo degrado. Intanto il Comune di Lastra a Signa da anni cerca di trovare una soluzione alla sempre più complicata gestione di Villa Caruso…”.