UPS: “Prima della crisi del gas abbiamo proposto le Comunità energetiche. Adesso bisogna accelerare, ma la maggioranza dice no”

SIGNA – “Le Comunità energetiche sono una modalità alternativa per dare una risposta originale al problema energetico”: a ribadirlo è il gruppo consiliare di Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e il consigliere Simone Lulli, che dicono la loro su uno degli argomenti sempre più al centro del dibattito, politico e non: “Rappresentano […]

SIGNA – “Le Comunità energetiche sono una modalità alternativa per dare una risposta originale al problema energetico”: a ribadirlo è il gruppo consiliare di Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e il consigliere Simone Lulli, che dicono la loro su uno degli argomenti sempre più al centro del dibattito, politico e non: “Rappresentano gruppi di persone, associazioni, enti che, partendo dalla produzione di energia “pulita” da fonti rinnovabili, – spiegano – la possono distribuire, immagazzinare, consumare e vendere. Trasformando il ruolo di consumatore in quello innovativo di produttore-consumatore. Se il perimetro della produzione e del consumo di energia è limitato a famiglie o altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio si parla di “autoconsumo collettivo”. Altresì, se il perimetro è più ampio del condominio e vi partecipano persone ma anche piccole e medie imprese, associazioni, amministrazioni locali si parla propriamente di “comunità energetiche”. Due gli obiettivi principali che si conseguono: produrre energia rinnovabile non inquinante e, diminuendo i costi in bolletta, mitigare il problema della “povertà energetica”; cioè il combinato disposto di basso reddito, alti costi energetici e scarsa efficienza che colpisce soprattutto le fasce meno abbienti della società”.

Per capire meglio il perché della loro presa di posizione, bisogna tornare, come spiegano i due consiglieri, al maggio dell’anno scorso: “In tempi non sospetti, il 17 maggio 2021, ben prima della crisi energetica, come gruppo di Uniti Per Signa abbiamo presentato al consiglio comunale una proposta che invitava il sindaco e la giunta a promuovere le comunità energetiche e sistemi di autoconsumo sul territorio signese anche mettendo a disposizione edifici e spazi pubblici per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Detta mozione fu approvata dal consiglio con un emendamento del Pd che vincolava la realizzazione di comunità energetiche comunali a un precedente “studio” teso a “verificarne la fattibilità economica e normativa valutando anche i vincoli sovraordinati”.

“Dal maggio 2021 al novembre 2022, – aggiungono – ovvero un anno e sei mesi senza che sindaco e giunta abbiano presentato al consiglio alcuno “studio” propedeutico alle comunità energetiche comunali. Mettendole di fatto, con un metodo consueto, su un brumoso binario morto. Ma nel frattempo molto è successo. Dal settembre 2021 i prezzi energetici hanno registrato un progressivo e notevole incremento acuito anche dalle dinamiche del conflitto aperto dalla Federazione Russa in Ucraina, dalle sanzioni applicate a Mosca e dalla conseguente diminuzione delle forniture di gas russo da cui l’Italia è fortemente dipendente. Tali dinamiche, oltre a mettere in difficoltà il sistema produttivo, ha aggravato la piaga della “povertà energetica”.

“E mentre altri Comuni della Piana fiorentina come Calenzano e Lastra a Signa hanno iniziato il percorso amministrativo per “cogliere l’importantissima opportunità di costituzione delle comunità di energia rinnovabile, sostenute e promosse dalla Regione Toscana”, Signa rimane immobile. Quindi per ridare slancio a un indirizzo approvato dall’intero consiglio comunale, abbiamo proposto nella seduta del 21 novembre scorso una mozione che invitava il sindaco e la giunta “a promuovere celermente e prioritariamente viste le conseguenze sociali ed economiche del problema energetico uno studio […] propedeutico alla realizzazione delle comunità energetiche e […] ad assicurare, anche attraverso forme organizzative e di comunicazione dedicate, ai cittadini le informazioni necessarie per favorire la creazione delle medesime”. La proposta è stata bocciata dalla maggioranza del consiglio comunale. Le comunità energetiche restano su un binario morto. E Signa rimane immobile mentre tutto intorno si muove”.