UPS: “Promuoviamo la cultura della donazione del sangue fra i giovani. A Signa servono iniziative istituzionali”

SIGNA – “Donare il sangue è donare una parte di sé, della propria energia vitale, a chi sta soffrendo e ne ha un urgente bisogno. È un gesto concreto di solidarietà e di civiltà per il bene della comunità e per la salvaguardia della vita umana. È prima di tutto un dovere civico e sociale […]

SIGNA – “Donare il sangue è donare una parte di sé, della propria energia vitale, a chi sta soffrendo e ne ha un urgente bisogno. È un gesto concreto di solidarietà e di civiltà per il bene della comunità e per la salvaguardia della vita umana. È prima di tutto un dovere civico e sociale poiché la disponibilità di sangue è un patrimonio di tutti e per tutti”: considerazioni, queste, che il gruppo consiliare di Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e i consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, fa non a caso in un periodo particolare dell’anno, in estate, quando la carenza di sangue si fa sentire.

“La disponibilità di sangue e di emocomponenti – spiegano in una nota – non è solo relativa a situazioni eccezionali ma una necessità quotidiana nella gestione ordinaria dell’attività sanitaria: nell’esecuzione di trapianti e di interventi chirurgici, nei servizi di primo soccorso, nelle terapie oncologiche, nella combinazione di farmaci salvavita. Il sangue e i suoi componenti sono, quindi, presidi terapeutici indispensabili per la vita ma non riproducibili in laboratorio. Ne consegue che non esistono a oggi alternative possibili alla donazione come contributo personale al bene comune”.

“In questo ambito una programmazione di donazione periodica di sangue da parte dei cittadini volontari ha una serie di importanti aspetti positivi come la responsabilizzazione di presentarsi a intervalli di tempo regolari presso le strutture trasfusionali, un maggior controllo della salute del donatore rispetto alla donazione occasionale, una gestione delle situazioni di urgenza-emergenza più efficace oltre a fornire ai donatori percorsi di educazione sanitaria e di promozione della salute. D’altronde, i progressi scientifici e l’aumento dell’età media della popolazione stanno determinando un aumento del fabbisogno annuale di sangue tale da rendere, nel lungo periodo, non più sufficiente l’attuale livello di donazione: ogni anno, per raggiunti limiti d’età, molte persone non possono più donare a cui non corrisponde un paritetico ingresso di nuovi donatori. Per questo diventano fondamentali strategie di promozione della cultura della donazione soprattutto fra le giovani generazioni”.

Da qui l’appello relativo anche alla mozione che UPS ha presentato nel corso dell’ultimo consiglio comunale: “Le istituzioni, quindi, hanno il dovere morale di sostenere e di condividere scopi e finalità del volontariato organizzato rappresentato dalle associazioni e federazioni dei donatori di sangue. Nel Comune di Signa operano le associazioni Fratres ed Avis e dal 2017 è attivo il Centro unico di raccolta sangue gestito proprio da Avis presso i locali dell’ex presidio sanitario Asl di via La Pira: centro all’avanguardia per accogliere nuovi donatori e operatori sanitari”.

Come passo ulteriore verso la diffusione della donazione fra i giovani, nel consiglio comunale del 28 giugno scorso, abbiamo presentato una proposta per impegnare il sindaco e la giunta “a intraprendere azioni esecutive, di concerto con le associazioni dei donatori del territorio, tese alla promozione della cultura della donazione del sangue ed emoderivati con particolare attenzione al coinvolgimento dei giovani” e “ad inviare, al compimento del diciottesimo anno di età dei cittadini signesi, un invito, concordato e per conto delle associazioni di volontariato, a diventare donatori di sangue”. Mozioni analoghe sono state approvate in molti Comuni anche limitrofi come Lastra a Signa. A Signa, invece, la maggioranza consiliare ha bocciato la proposta”.