UPS: “Qualità & Servizi, affidato il servizio per un tempo abnorme e aumenti di capitale pagati “in natura”…”. E sugli ultimi Comuni entrati come soci…

SIGNA – Il tema delle partecipazioni è centrale per ogni ente locale. Parte da questa considerazione, che è più di un presupposto, la serie di critiche mosse dal gruppo consiliare Uniti per Signa, dal capo gruppo Gianni Vinattieri e dai consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, nei confronti di alcune scelte fatte dall’amministrazione comunale […]

SIGNA – Il tema delle partecipazioni è centrale per ogni ente locale. Parte da questa considerazione, che è più di un presupposto, la serie di critiche mosse dal gruppo consiliare Uniti per Signa, dal capo gruppo Gianni Vinattieri e dai consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, nei confronti di alcune scelte fatte dall’amministrazione comunale signese verso Qualità & Servizi. “In quanto a partecipazioni – spiegano – ci riferiamo soprattutto all’ambito toscano dove il rapporto di dipendenza e strumentalità si è invertito a favore delle società partecipate diventate, ormai, vero fulcro di interessi e potere, tale da imporre scelte e indirizzi ai Comuni soci”.

“Storia travagliata quella di Qualità & Servizi: società che fornisce la refezione scolastica alle scuole di alcuni Comuni della Piana, fra cui Signa. All’origine, nel 2003, partecipata solo da Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e proprio Signa. Pochi soci e, quindi, alte percentuali azionarie ma non tali da determinare un esercizio decente del controllo analogo sui vertici societari: fino ad arrivare ad un’inchiesta giudiziaria che costrinse gli enti locali a portare i libri contabili alla Procura della Repubblica. Per accuse gravissime come quella di aver fatto la “cresta” sui pasti dei bambini. Sempre su Qualità & Servizi, negli ultimi mesi, la maggioranza consiliare, su proposta della giunta, ha approvato due scelte sbagliate: l’affidamento del servizio per un tempo abnorme e l’ingresso di un nuovo socio previo aumento di capitale con conferimento in natura”.

Entrando nel merito della questione, “la proroga del servizio di gestione della refezione scolastica in scadenza al 31 dicembre 2020. Per cui è stato deliberato un affidamento in “house providing” a Qualità & Servizi per la durata di circa 10 anni, dal 1 gennaio 2021 al 31 luglio 2030 per un importo presunto di 800.000 euro annui. Con l’obiettivo dichiarato di mirare a un periodo di assegnazione del servizio mensa scolastica “il più lungo possibile secondo quanto consentito dalla normativa vigente, al fine di agevolare l’ammortamento di eventuali spese di investimento sostenute dal gestore”. Premesso che affidamenti di questa tipologia solitamente sono limitati a tre o al massimo cinque anni, emerge, ancora una volta, l’attenzione dell’amministrazione comunale signese a tutelare più gli interessi della partecipata rispetto ai propri margini di manovra, controllo e discernimento; a rispondere, quindi, prima alle richieste dei vertici di Q&S rispetto alla tutela, in ultima istanza, dei diritti dei cittadini amministrati. Errore che, anche se in contesti e contorni diversi, ha già avuto esiti fortemente negativi per la concessione dei servizi cimiteriali e con il contratto di servizio stipulato con Farmapiana fino, addirittura, al 2060. E che vincola anche le future amministrazioni e i cittadini utenti a scelte affrettate”.

Il secondo aspetto, secondo UPS, è quello relativo “all’ingresso di nuovi soci in Q&S previo aumento di capitale coperto da conferimenti in natura. Nell’ottobre del 2018 entra Calenzano con un aumento di capitale di 110.381 euro; di cui il 25% versato in denaro e il 75%, circa 83.000 euro, con conferimento di beni in natura. In particolare, cucine e strumentazione della precedente gestione in economia. La quota di partecipazione di Signa scende dal 17,314% al 15%. Nel gennaio del 2021, qualche settima fa, entra Carmignano con un aumento di capitale di 90.649 euro; di cui 20.649 versati in denaro e i restanti 70.000 euro con conferimento di beni in natura: una cucina industriale. La quota di partecipazione di Signa scende dal 15% al 13%”.

“Ora, Q&S è una società che produce e distribuisce pasti in modo centralizzato. Ne segue – concludono – che i conferimenti in natura dei Comuni di Calenzano e Carmignano non sono funzionali all’efficienza e all’economicità dell’azienda: le cucine e le pentole di Calenzano e Carmignano non si coniugano con la coerenza d’impresa e i relativi piani industriali. E quindi, da un lato si chiede, e si ottiene, dieci anni di affidamento per favorire gli ammortamenti, dall’altro ci si accollano strumenti anti-economici per sgravare i nuovi ingressi nella compagine societaria. Che avvengono sostanzialmente in modo gratuito. Alle spese dei tre Comuni originari. Soprattutto del più debole: Signa. Che si vede abbattere le quote dal 17% al 13%”.