UPS: “Ragazzi con famiglie in difficoltà, progettiamo uno spazio comunale di recupero e potenziamento delle competenze”

SIGNA – La proposta è quella di progettare uno spazio comunale di recupero e potenziamento delle competenze per i ragazzi con famiglie in difficoltà. E a lanciarla è il gruppo consiliare di Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e i consiglieri Matteo Mannelli e Chiara di Bella. “Tema centrale nelle dinamiche e nelle […]

SIGNA – La proposta è quella di progettare uno spazio comunale di recupero e potenziamento delle competenze per i ragazzi con famiglie in difficoltà. E a lanciarla è il gruppo consiliare di Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e i consiglieri Matteo Mannelli e Chiara di Bella. “Tema centrale nelle dinamiche e nelle traiettorie delle società, e financo delle civiltà, – spiegano i tre consiglieri – è quello della formazione. Con la scuola come crocevia d’indirizzo fra presente e futuro. Da sempre, ma soprattutto nelle faglie di crisi. Come nella contingenza attuale. Con l’emergenza sanitaria, tuttora in corso, che ha determinato in modo accelerato e confuso il configurarsi di nuove forme di didattica necessitanti di dedicate risorse umane e strumentali. Fase che, se non ben governata, rischia di acuire in modo repentino le pregresse distanze sociali e di determinarne di ulteriori. In questo stato di cose gli studenti rischiano di non conseguire competenze fondamentali in una fase decisiva della loro crescita. Nonostante alcune reti di protezione sociale ed educativa, risulta ancora più all’ordine del giorno il punto del recupero di un dislivello di apprendimenti. Spesso sanato con il ricorso alle lezioni private; le cosiddette “ripetizioni”: mondo reale e magmatico ma invisibile. Che pongono, però, un dato di sostenibilità economica alle famiglie; già colpite dalle conseguenze plurali della pandemia. Discriminando fra chi le può attivare e chi ne è impossibilitato. Configurando, ancora una volta, un problema politico di giustizia e perequazione sociale”.

“La Costituzione, soprattutto agli articoli 3, 33 e 34, – aggiungono – sancisce l’indispensabilità del diritto allo studio coniugato con quelli di libertà ed uguaglianza di ogni cittadino. D’altronde il Comune deve assicurare alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali al fine di garantire pari opportunità, uguaglianza, diritti di cittadinanza e prevenire, eliminare o ridurre le condizioni di bisogno, di disagio individuale e familiare derivanti da inadeguatezza di reddito e difficoltà sociali. Obiettivi alti e complessi. Da raggiungere necessariamente con gradualità. Trovando soluzioni possibili anche per problemi come quello precedentemente descritto del recupero e potenziamento delle competenze scolastiche”.

“In questo senso come gruppo consiliare di Uniti Per Signa abbiamo proposto la progettazione di uno spazio di apprendimento comunale che: sia rivolto, inizialmente ed in via sperimentale, ad un numero limitato di studenti della Scuola secondaria di primo grado con nuclei familiari il cui grado di difficoltà e disagio sociale venga determinato in modo quantitativo sulla base della normativa vigente; sia gratuito per gli studenti che vi dovessero partecipare; sia organizzato nell’ambito del “Settore 2 – Servizi alla persona” anche con la collaborazione di associazioni esclusivamente espressione del territorio signese; preveda il reclutamento di volontari e non con esperienze didattiche ed educative; preveda uno stanziamento, seppur di basso importo, di bilancio; determini l’individuazione di luoghi consoni al suo sviluppo sia da un punto di vista simbolico che strumentale come, a titolo di esempio, i locali del Centro civico e culturale Boncompagno da Signa, dell’Officina Odeon 5, del Villaggio artigiano. Proposta realistica, di buon senso, sperimentale, espressione e valorizzazione del territorio, coagulo di professionalità e volontariato per dare una risposta in termini di giustizia sociale a quei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado che per difficoltà delle famiglie rischiano di perdere degli apprendimenti che si potrebbero rivelare decisivi nel loro percorso di vita”.