UPS: “Tari, aumento beffa di 270.000 euro, che i signesi inizieranno a pagare nel 2021”

SIGNA – Il 2020 si chiude, si legge in una nota di Uniti per Signa, “con una sorpresa finale che sa di beffa per i cittadini signesi: un aumento della Tari di circa 270.000 euro da pagare a in tre quote di 90.000 euro a partire dal 2021; cioè dall’esercizio corrente. Aumento che si innesta […]

SIGNA – Il 2020 si chiude, si legge in una nota di Uniti per Signa, “con una sorpresa finale che sa di beffa per i cittadini signesi: un aumento della Tari di circa 270.000 euro da pagare a in tre quote di 90.000 euro a partire dal 2021; cioè dall’esercizio corrente. Aumento che si innesta su una Tari 2020 già deliberata, replicando pedissequamente quella del 2019, a livelli molto elevati: pari a 4.283.440,00 euro. Esito imprevisto e opposto rispetto alla ragionevole ipotesi di una diminuzione della Tari 2020 rispetto alla tariffa 2019 visti i minori servizi svolti, con relativi minori costi d’esercizio da parte di Alia in conseguenza della interruzione di molte attività produttive durante la chiusura da Covid 19. Aumento che, è un dato da sottolineare, è il massimo che la normativa vigente permette (6,7%)”.

Con l’esercizio anno 2020 l’approvazione del Piano economico finanziario (PEF), da cui scaturisce la Tari, è stato modificato rispetto al passato soprattutto per l’inserimento nel suo iter dell’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente (ARERA) con funzioni di regolamentazione, trasparenza e verifica della coerenza e della corrispondenza fra servizio svolto e relativa tariffa rifiuti. Anche sulla base di questa novità, il legislatore aveva previsto come termine ultimo della sua approvazione il mese di aprile 2020. Nel frattempo è arrivata la diffusione dell’epidemia da Covid 19 con le innumerevoli modificazioni introdotte con Dpcm e decretazioni d’urgenza. Nel caso specifico, è stata data la possibilità agli enti locali di deliberare una Tariffa 2020 uguale a quella 2019; con l’obbligo di approvare il Piano economico finanziario entro dicembre 2020 e con la possibilità di ripartire in tre anni a decorrere dal 2021 l’eventuale conguaglio fra i costi risultanti dal 2020 e i costi determinati per l’anno 2019″.

“Possibilità – spiegano il capo gruppo Gianni Vinattieri e i consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella – che è stata integralmente attivata da Alia, Ato Toscana Centro e Comune di Signa. Con la suddetta sorpresa finale in sede di Bilancio di previsione 2021 di un aumento dei costi di gestione nel 2020 rispetto al 2019. Da cui scaturisce un conguaglio di 270.000 euro da pagare dal 2021. Quindi al caro Tari si aggiunge altro caro Tari; anche a fronte di minori costi di gestione del servizio da parte Alia per quanto riguarda le attività produttive. A tal proposito va detto che, nel contesto generale, ad Arera sono giunte due tipi di istanze: quelle dei gestori, che hanno evidenziato una serie di costi aggiuntivi dovuti al Covid e quelle degli Enti Territorialmente competenti (nel nostro caso Ato Toscana Centro) che hanno considerato i costi in diminuzione proprio per i minori servizi implementati per le attività produttive nella fase della chiusura. Istanze divergenti in generale che nel nostro caso particolare, evidentemente, hanno trovato Alia ed Ato, con l’amministrazione comunale silente, concordi nel determinare un aumento della tariffa”.

“Le linee guida di ARERA per la definizione del PEF prevedono infatti una parte determinata da costi sostenuti affidabili e certi (PEF 2018) e una parte previsionale. Vista l’eccezionalità dell’anno 2020, ARERA, in deroga, ha dato la possibilità, ad Alia e Ato, di modificare la parte dei costi certi (2018) con l’introduzione di una serie coefficienti modulabili come positivi (aumento dei costi) o negativi (diminuzione dei costi). Inoltre, per la parte previsionale, ha imposto che la tariffa non potesse aumentare rispetto al 2019 di più del 6,7%”.

“Quello che è successo è che Alia ed Ato, nel caso di Signa, – concludono – hanno interpretato i coefficienti per aumentare i costi rispetti a quelli efficienti del 2018 e sfruttato al massimo consentito dalla norma l’aumento della tariffa 2020 rispetto a quella 2019. Determinando, in linea con tradizione signese, tariffe su rifiuti ai massimi livelli. Anche rispetto ai Comuni vicini. Se poi alla Tari si aggiunge il Tributo per l’igiene ambientale nella misura del 5% (TEFA = 223.132,90 euro) della tariffa da versare alla Città metropolitana si arriva a una cifra totale che hanno pagato e che dovranno pagare i cittadini signesi di 4.685.790,90 euro. Sempre nella seduta consiliare di Bilancio di dicembre è stata deliberata anche la prima Tari per l’anno 2021: dello stesso valore di quella del 2020. In attesa di sorprese”.