UPS: “Un bilancio fragile e ingessato da milioni di euro di entrate mai incassate”

SIGNA – “Un rendiconto di bilancio dell’esercizio 2019 fragilissimo, “lievitato” e al contempo “ingessato” da milioni di entrate accertate e non incassate, senza, di fatto, avanzo di amministrazione disponibile per cittadini ed attività produttive e, soprattutto, con tutti gli elementi finanziari distorsivi degli equilibri di bilancio che, invece di segnare un regresso, si acuiscono”. E’ […]

SIGNA – “Un rendiconto di bilancio dell’esercizio 2019 fragilissimo, “lievitato” e al contempo “ingessato” da milioni di entrate accertate e non incassate, senza, di fatto, avanzo di amministrazione disponibile per cittadini ed attività produttive e, soprattutto, con tutti gli elementi finanziari distorsivi degli equilibri di bilancio che, invece di segnare un regresso, si acuiscono”. E’ questo il giudizio di Uniti per Signa sull’approvazione del bilancio consuntivo 2019 che poi entra nel merito delle varie voci relative al documento finanziario.

“Il rendiconto 2019 risente, come in parte già accennato, di due grandi criticità: l’incapacità dell’ente di tradurre le entrate accertate in incassi determinando la proliferazione dei cosiddetti “residui attivi” e la difficoltà a spendere in modo produttivo per investimenti e l’erogazione di servizi con, di converso, l’aumento dei mille rigagnoli di spesa improduttiva. Partiamo dal primo punto: le entrate accertate e non incassate (residui attivi) complessivamente sfondano nettamente i 24 milioni di euro. Di questi, circa 12 milioni e 500.000 euro sono considerati nella gestione residui. Una valanga di entrate non riscosse che in parte rischiano di perdersi (inesigibili) e in parte vengono accantonate nel Fondo Crediti Dubbia Esigibilità che raggiunge il valore di più di 7 milioni e 500.000 euro. Quest’ultime sono potenziali risorse che vengono “congelate” diminuendo fortemente la capacità di spesa in investimenti e servizi del Comune. Al Fondo Crediti va aggiunto anche il Fondo Rischio Passività Potenziali che aumenta a 1 milione e 100 mila euro: segno che l’Amministrazione comunale prevede di avere buona probabilità di soccombere in nuove cause intentatole contro”.

“I 7 milioni e 500.000 euro del Fondo crediti vengono per la quasi totalità dai mancati incassi di Imu/Ici, Tares/Tari e sanzioni per violazioni del Codice della Strada: per tutte le tre poste, ed un segnale molto negativo, gli incassi tendono a diminuire dal 2015 al 2019. Emblematico il caso delle Sanzioni per violazioni del codice della strada: a fronte di un importante lavoro sanzionatorio che produce accertamenti in forte aumento ad oltre 1 milione e 200.000 euro, si hanno incassi solo pari alla metà di questo importo”.

“Altro elemento di criticità è il dato sulle entrate da “Permessi a costruire” che raggiungono il valore più basso degli ultimi dieci anni attestandosi a 370.000 euro di cui 250.000 vengono utilizzati per l’ordinaria amministrazione (parte corrente) e non per la spesa per investimenti. Sempre per le entrate per finanziare gli investimenti, si ripete il consueto fallimento di quelle da “Alienazione di beni” comunali: previste inizialmente per più di 250.000 euro si riducono a soli 37.000 euro di accertamenti (il 15%)”.

“Passiamo a una visione per missioni e programmi della spesa: rispetto ai rendiconti degli esercizi precedenti si spende meno per “Cultura”, per “Assetto del territorio ed edilizia abitativa”, per “Soccorso civile”, per il “Sociale” e diventa ormai residuale la missione “Sviluppo economico”. Al risultato di amministrazione concorre anche la diminuzione per 423 mila euro delle spese per reddito dipendenti andati in pensione sfruttando la cosiddetta “quota cento”. Diminuzione compensata e superata, però, da un aumento di 493 mila euro della spesa per Acquisto di beni e servizi. Spesa che, però, non ha determinato ulteriori investimenti e erogazioni di servizi. Spesa per investimenti che vede dei 6 milioni e 263.000 euro previsti, solo l’impegno di circa 2 milioni e 355.000 euro: pari al 38%. Dato che conferma la scarsa propensione alla realizzazione di opere pubbliche del Comune di Signa. Di cui si ha altro indizio nel Piano annuale 2019 dei lavori pubblici che vede realizzati solo 2 interventi rispetto ai previsti”.

“Per quanto detto il Rendiconto 2019 – concludono i tre consiglieri, il capo gruppo Gianni Vinattieri, Matteo Mannelli e Chiara Di Bella – non rappresenta un inizio di inversione di tendenza delle criticità finanziare che, inoltre, si acuiscono talvolta anche in modo considerevole. Con la conclusione che, come proposto dall’Organo di Revisione, gli 850.000 euro di avanzo libero non possono essere utilizzati vista la consistenza milionaria degli accantonamenti citati. Elemento che, al di là della propaganda, è ben chiaro anche all’amministrazione comunale; che nel Consiglio comunale del 21 maggio scorso per ricavare 100.000 euro per scontare la tari delle attività produttive chiuse per Covid-19 non ha attinto all’ipotetico avanzo libero ma alla fiscalità generale tagliando spese per servizi ai cittadini”.